Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Atletico Diritti: il calcio femminile nel carcere di Rebibbia

Atletico Diritti: il calcio femminile nel carcere di Rebibbia

Atletico Diritti: il calcio femminile nel carcere di Rebibbia

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Susanna Marietti

Atletico Diritti: il calcio femminile nel carcere di Rebibbia

Nel 2018 è nata la squadra di calcio a 5 (futsal) di Atletico Diritti che si allena e gioca nel carcere femminile di Rebibbia a Roma.

Atletico Diritti è una polisportiva fondata nel 2014 da Antigone insieme all’associazione Progetto Diritti e con il sostegno dell’Università Roma Tre. Atletico Diritti è nata con l’obiettivo di proporre un modello di integrazione che, attraverso lo sport, metta a stretto contatto studenti universitari, migranti e ragazzi inseriti in percorsi penali. Oggi la polisportiva ha squadre di calcio maschile, pallacanestro, cricket, calcio a 5 femminile e tennistavolo. Queste ultime due giocano in carcere (la squadra di tennistavolo presso la Casa di Reclusione maschile di Rebibbia, dove disputa un campionato ufficiale della Federazione Italiana Tennistavolo).

La squadra di calcio a 5 femminile disputa un campionato del Centro Sportivo Italiano. Il campo del carcere inizialmente non era a norma per la Figc. La scelta del futsal rispecchia la filosofia alla base del progetto Atletico Diritti: combattere gli stereotipi, abbatterli, costruire un’idea diversa e lontana dai cliché e farlo attraverso lo sport. Perché all’interno del carcere – ancor più che nella società libera – le donne rischiano di essere soggette a interpretazioni stereotipate.

Donne di diverse nazionalità hanno vestito tutte la divisa dell’Atletico Diritti. Sono diventate una squadra, si sono unite e si sono supportate a vicenda, creando attraverso il calcio un legame virtuoso anche con tutti gli operatori dell’istituto, che il sabato vengono a tifare la squadra durante le partite

Donne di diverse nazionalità, italiane, rom, brasiliane, colombiane, peruviane, serbe e rumene, hanno vestito tutte la divisa dell’Atletico Diritti. Sono diventate una squadra, si sono unite e si sono supportate a vicenda, creando attraverso il calcio un legame virtuoso anche con tutti gli operatori dell’istituto, che il sabato vengono a tifare la squadra durante le partite. L’ingresso ogni settimana di squadre esterne all’interno del carcere ha contribuito a creare un ponte tra dentro e fuori, unica via per combattere i pregiudizi e far uscire il carcere dall’isolamento.

In questi anni Atletico Diritti ha organizzato tornei nel carcere di Rebibbia femminile con molte realtà diverse, dalla nazionale delle parlamentari alla nazionale delle suore del Vaticano, alla presenza di varie autorità che si sono dimostrate interessate alla squadra (come l’allora presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, che invitò l’intera squadra di Atletico Diritti alla Camera insieme alla nazionale femminile italiana, in un evento poi purtroppo disdetto a causa dell’avvento della pandemia).

Molti gli interessi mediatici che la squadra ha suscitato, venendo raccontata da articoli e approfondimenti in quotidiani nazionali sportivi e non, così come in servizi televisivi.

Nel maggio 2020, in piena pandemia, la capitana della squadra è stata ricevuta in udienza privata da Papa Francesco, al quale ha letto una poesia da lei scritta. Per dirla con le sue parole: “se possiamo migliorare su un campo da calcio allora possiamo farlo anche nella vita!”.