Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Torino ‘Giuseppe Lorusso e Lorenzo Cutugno’

Sezione femminile Casa Circondariale di Torino ‘Giuseppe Lorusso e Lorenzo Cutugno’

Sezione femminile Casa Circondariale di Torino ‘Giuseppe Lorusso e Lorenzo Cutugno’

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Torino ‘Giuseppe Lorusso e Lorenzo Cutugno’

Indirizzo: Via Pianezza 300, 10155 Torino
Telefono: 011 4557585
Email: [email protected]
Posta certificata: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: extraurbana

Aspetti identificativi e problematiche

La Casa Circondariale di Torino, detta anche Le Vallette, si compone in totale di 6 padiglioni. Di questi, 4 esclusivamente maschili, 1 (Padiglione E) maschile ospita al suo interno una piccola sezione femminile a custodia aperta e 1 (Padiglione F) invece esclusivamente femminile. Vi è poi, separato dal corpo centrale, un altro edificio che ospita un Istituto a custodia attenuata per madri (ICAM) e una sezione per donne in regime di semilibertà e in art. 21 OP. Al momento della visita l’istituto di Torino ospitava complessivamente 1393 persone, di cui 111 donne.
Dal punto di vista strutturale, l’intero edificio necessita di continui lavori di manutenzione che, anche se effettuati, non risolvono i problemi alla radice. In relazione agli spazi detentivi, il padiglione F,dedicato alle donne, al momento della visita risultava avere un tasso di sovraffollamento del 25%. In particolare nelle stanze a due letti le finestre sono schermate e non sono garantiti 3 mq calpestabili.
Nonostante gli sforzi della direzione di promuovere opportunità formative, ricreative e occupazionali interne ed esterne all’istituto, le risorse e le possibilità effettivamente fruibili non sono sufficienti a rispondere al reale fabbisogno. E’ prevista nel 2023 l’attivazione di alcuni corsi di formazione professionali rivolti alle donne detenute (tutti in ambiti affini a stereotipi femminili). Per fronteggiare la carenza di personale afferente all’area educativa, il numero di funzionari giuridico-pedagogici è stato ampliato a 18 unità. Tale aumento non risulta però sufficiente in rapporto alla popolazione detenuta presente.

Struttura

Il complesso de Le Vallette prende il nome dal quartiere in cui è stato costruito nei primi anni 80.
I collegamenti con l’istituto sono assicurati da due linee del servizio trasporti torinese (la linea 29 e la linea 32). Nonostante l’edificazione piuttosto recente, la struttura necessita di importanti lavori di manutenzione straordinaria. L’istituto soffre infatti del malfunzionamento delle pompe d’acqua, generando periodici problemi nell’erogazione dell’acqua. Vengono svolti periodici interventi di ristrutturazione che, comunque, non sembrano risolvere il problema alla radice. Vengono inoltre eseguite ripetute disinfestazioni per combattere la presenza di blatte. Le pareti dei locali doccia necessitano di continue ritinteggiature per contrastare la comparsa di muffe che si ripresentano puntualmente. Dei sei padiglioni che compongono l’istituto, due ospitando donne detenute (padiglioni E e F).

Spazi detentivi
Il padiglione E è un padiglione a custodia attenuata e, oltre alle sezioni maschili, ospita una piccola sezione femminile a custodia aperta per donne detenute con problematiche legate alle
dipendenza in genere, che sottoscrivono il patto trattamentale (comunità terapeutica “Arcobaleno”). Al momento della visita solo una donna era ospitata in questa sezione.
Il padiglione F è esclusivamente femminile. Ospita 2 sezioni a custodia aperta; 1 sezione a regime chiuso, con 2 posti di prima accoglienza; 1 piccola sezione per donne con figli; 1 sezione per donne in regime di semilibertà o semidetenzione. A fronte di una capienza di 76 posti, le donne presenti erano 95 con un tasso di sovraffollamento del 25%. Nel padiglione F, come nei padiglioni dedicati agli uomini, c’è una sezione a “porte chiuse”, dove teoricamente, dovrebbero alloggiare le persone in attesa di una collocazione definitiva, nelle prime settimane di detenzione.
Negli spazi detentivi specificamente dedicati alle donne le celle sono più curate rispetto a quelle delle sezioni maschili, ma presentano le stesse problematiche strutturali. Le camere di pernottamento sono in maggioranza composte da 2 letti. Gli arredi sono per lo più fatiscenti, le finestre sono schermate, l’acqua calda è presente solo nel locale docce. Il servizio igienico è separato con una porta dalla camera di pernottamento e comprende wc, lavandino e bidet. Nella zona del lavandino è posto un fornelletto per cucinare. Gli spazi sono ristretti e non sono garantiti 3 mq calpestabili a persona nelle stanze a 2 letti.
Nella sezione ordinaria sono presenti 2 camere singole per donne in osservazione psichiatrica (ex art 112 O.P.) che presentano solamente un letto ancorato a terra e una mensola ancorata al muro. Il servizio igienico è dotato di wc e lavandino, ma non è presente il bidet. Non vi è il televisore, le finestre sono schermate e le luci hanno un comando esclusivamente esterno.
Nella sezione che ospita le donne che fruiscono dell’articolo 21 O.P. le camere di pernottamento sono più ampie e hanno 4 letti. Gli arredi versano in condizioni migliori. Il servizio igienico, separato dalla camera di pernottamento, è composto da wc, bidet, lavandino, vasca da bagno ed è dotato di acqua calda. In questa sezione vi è anche una camera di pernottamento per donne disabili. Nelle sezioni a regime aperto le persone detenute possono muoversi liberamente fuori dalle camere di pernottamento, negli spazi comuni della sezione, ma non al di fuori di essa. Le persone detenute trascorrono tutte almeno 4 ore all’aria aperta, ma non possono spostarsi liberamente fuori dalla sezione.
Separatamente dal corpo centrale, è collocato un edificio che ospita l’ICAM, con capienza di 11 posti madre/figli. Nella stessa palazzina è ospitata una sezione (12 posti) per donne in semilibertà e in art. 21 OP.

Spazi comuni
La sezione femminile è dotata di spazi comuni quali palestra, laboratori, biblioteca e passeggi. All’ultimo piano del padiglione sono presenti aule per i corsi di parrucchiera e sartoria, la chiesa e le stanze per le video chiamate.

Donne detenute

Al momento della visita il numero delle donne detenute era 111, di cui: 95 nel padiglione F ; 15 nell’edificio che ospita l’ICAM (12 in regime di semilibertà o che fruiscono dell’art. 21 e 3 madri con figli) e 1 nella comunità terapeutica “Arcobaleno” nel padiglione E. Le donne presenti erano in maggioranza detenute comuni. Delle donne detenute, 44 erano straniere (circa il 40%). Per quanto riguarda la posizione giuridica, 81 avevano una condanna definitiva (il 73%).

Personale

La Direttrice, incaricata solo in questo istituto, è la Dott.ssa Cosima Buccoliero, affiancata da un vicedirettore che lavora part-time presso l’istituto. I funzionari giuridico-pedagogici previsti sono 18, quelli effettivamente presenti erano 15. Nonostante il prossimo arrivo di 2 nuovi funzionari in procinto di ultimare la formazione, il numero di operatori in rapporto alla popolazione detenuta permane ancora critico (1 funzionario giuridico-pedagogico per 82 persone). Le unità di Polizia penitenziaria effettivamente presenti erano 768, su un numero previsto di 894, nello specifico erano presenti 37 unità nel ruolo di ispettori e sovrintendenti a fronte delle 233 previste. Oltre al cappellano cattolico sono previsti ministri di culto Buddista, Cristiano Evangelico, Islamico e Testimone di Geova. Sono state assunte 2 mediatrici che parlano inglese, francese, spagnolo, arabo e russo. Gli altri mediatori vengono pagati tramite fondi messi a disposizione dalla Garante comunale per le persone private della libertà. Inoltre, quando vi sono persone di particolari etnie vengono pagati a chiamata dei mediatori specifici. I volontari che operano all’interno dell’istituto sono 50.

Salute

In istituto è presente un medico 24 ore su 24, di notte sono presenti 2 medici di guardia. Viene però riferito che nel padiglione femminile la notte non è presente il medico di guardia né un infermiere professionale. La ginecologa si reca in istituti in giorni fissi, mentre il pediatra è presente solo su chiamata. Gli infermieri, dipendenti della Cooperativa “Nuova Sair” che si è aggiudicata la gara d’appalto bandita dall’ASL Città di Torino, turnano dalle 7.30 alle 21.30. Non è stato possibile chiarire quali e quanti medici siano dipendenti dell’ASL o della Cooperativa. Per le donne non è previsto un presidio psichiatrico ad hoc.

Eventi critici e sistema disciplinare

Al momento della visita non venivano riferiti casi di autolesionismo, tentativi di suicidio o suicidi relativi alle donne.

Maternità

Durante la visita, nella sezione femminile (non all’ICAM) vi era una giovane donna all’ottavo mese di gravidanza. Le mamme detenute con i bambini sono ospitate all’interno dell’ICAM, sito al piano terra della palazzino che ospita persone detenute in semi-libertà. Sugli 11 posti disponibili, l’ICAM al momento della visita aveva al suo interno due detenute insieme ai loro due bambini.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Presso l’istituto sono erogati corsi di alfabetizzazione di lingua italiana e corsi volti al conseguimento del titolo di Scuola Secondaria di Primo Grado dal CPIA 1 “Paulo Freire” e di Secondo Grado dei seguenti indirizzi: ‘Servizi sanitari e assistenza sociale’. Il corso di Servizi sanitari e assistenza sociale è erogato dall’istituto C.I. Giulio di Torino e dei 105 allievi iscritti, 10 sono donne. Nel corso del 2023 il centro di Formazione professionale Casa di Carità Onlus organizzerà per le donne detenute, per un numero indicativo di allieve per ciascun corso pari a 14/15, i seguenti corsi: Tecniche di cucina: 200h; Operatore delle confezioni – Sarto confezionista: 350h; Tecniche di acconciatura: 150h. Dalle informazioni raccolte è emerso come per le donne l’offerta formativa riguardi dunque sfere professionali considerate più affini a stereotipi femminili, mentre per gli uomini corsi più affini a quelli maschili (es. giardinaggio, lavori edili, elettricista e addetti per l’impiantistica).
Alcune donne lavoravano alle dipendenze di una cooperativa esterna, nella lavanderia professionale situata all’interno dell’istituto. Nel corso del 2023, inoltre, il Comune di Torino sta provvedendo all’organizzazione di un progetto innovativo che riguarderà l’inserimento, in autofinanziamento a carico della Città, di 4 donne ospiti dell’istituto in possesso di istruzione di secondo grado.

Attività ricreative, culturali e sportive

Le attività sportive, ricreative e culturali presenti in istituto sono in generale pallavolo, scacchi, yoga. Non si svolgono attività che vedono coinvolti insieme uomini e donne.

Contatti con l’esterno

I colloqui si svolgono tutti i giorni compreso il sabato, ma non la domenica. Sono previsti colloqui anche in orari pomeridiani. La prenotazione avviene sia via internet che via telefonica. E’ possibile svolgere le videochiamate con i familiari, sostitutive del colloquio in presenza. Non è prevista una forma di accesso al web.