Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Casa Circondariale femminile di Pozzuoli

Casa Circondariale femminile di Pozzuoli

Casa Circondariale femminile di Pozzuoli

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Casa Circondariale femminile di Pozzuoli

Indirizzo: Via G. Pergolesi 140, 80078 Pozzuoli (NA)
Telefono: 081 5266640
Email: [email protected]
Posta certificata: [email protected]
Tipologia: Casa Circondariale femminile
Dislocazione: urbana

Aspetti identificativi e problematiche

L’istituto di Pozzuoli è una delle due Case Circondariali femminili presenti in Italia. Al suo interno vi sono tre sezioni detentive, un’Articolazione per la salute mentale e una sezione destinata alle semi-libere e lavoratrici ex art. 21 OP. Su una capienza regolamentare di 102 posti, al momento della visita erano presenti in istituto 146 donne. Il problema principale è dato dunque dal significativo tasso di sovraffollamento (143,1%). In ogni cella sono presenti letti a castello per un numero che varia dalle sei alle quindici persone. Inoltre, a causa di disfunzioni dell’impianto, tutte le celle hanno problemi per la fornitura di acqua corrente e acqua calda. Dal novembre 2020 la nuova Direzione si è impegnata nella realizzazione e approvazione di numerosi progetti, anche di ristrutturazione, sebbene la struttura sia stata costruita intorno al ‘500 e pertanto sia di difficile ammodernamento. Non è previsto l’accesso a una palestra e neanche a un campo sportivo.

Struttura

Collocandosi nell’area urbana, l’Istituto è agilmente raggiungibile con la metropolitana e con i bus. La struttura si presenta in condizioni discrete, grazie anche a qualche lavoro di manutenzione generale. Il problema è la dislocazione delle stanze: tutte assolutamente sovraffollate, condizione che, con il caldo, rende insopportabile la convivenza.

Spazi detentivi
La Casa Circondariale è articolata in tre sezioni detentive, a un’Articolazione per la salute mentale (ATSM) e una sezione destinata alle semi-libere e alle lavoratrici ex art. 21 OP. La prima sezione ospita donne con condanna definitiva. La seconda è dedicata alle nuove giunte/giudicabili. La terza è destinata alle donne detenute a trattamento avanzato.
Le celle versano in condizioni discrete, sono riscaldate e tenute con cura. Tuttavia, i letti a castello, in numero minimo di tre (quindi per sei detenute), rendono gli spazi opprimenti e poco vivibili. Infatti, non sono garantiti i 3 mq per persona. Questa condizione, con il caldo, rende insopportabile la convivenza. I bagni sono in ambienti separati e in tutti è presente il bidet ma non la doccia. Non è garantita l’acqua calda in tutte le stanze detentive. La prima sezione è interessata da infiltrazioni e muffa nei corridoi.
In tutte le sezioni le celle sono aperte almeno 8 ore al giorno. Più precisamente: le prime due sezioni sono aperte dalle ore 8:00 alle 20:00 – fatta eccezione per un’ora e mezza durante i pasti – e la terza sezione è aperta fino alle ore 21:00.

Spazi comuni
Gli spazi comuni sono abbastanza ampi. C’è una biblioteca a cui è consentito l’accesso soltanto per studiare a chi è iscritto a corsi universitari, oppure per gli incontri con i ministri di culto. E’ gestita da una donna detenuta. Ogni sezione ha uno spazio per la socialità, anche se non molto arredato: sono presenti una TV, alcuni stendini e una piccola libreria. Le donne hanno accesso ai passeggi che si svolgono in sezione e non è assicurata la separazione dei giovani adulti dagli adulti. C’è un’area verde per colloqui nei mesi estivi.

Donne detenute

Al momento della visita erano presenti 146 donne, su una capienza regolamentare di 102 posti. Delle 146 detenute, 26 erano di cittadinanza straniera. Per quanto riguarda la posizione giuridica, 86 scontavano una condanna definitiva. Vi era poi una donna protetta in qualità di collaboratrice di giustizia. Le donne assegnate al lavoro all’esterno ex art.21 OP erano 17, mentre 6 erano in semilibertà.

Personale

La Direttrice – Dott.ssa Maria Luisa Palma – è incaricata solo in questo istituto e non vi sono vicedirettori. I funzionari giuridico-pedagogici effettivamente presenti sono 3 sui 4 previsti in pianta organica. Sono presenti 121 agenti di Polizia penitenziaria su 142 unità previste. Non vi sono mediatori linguistici e culturali ministeriali. E’ stata siglata una convenzione con la ‘LESS Onlus’, per cui al bisogno viene inviato un mediatore.Sono presenti ministri di culto cattolico e cristiano evangelico. Il magistrato di sorveglianza entra in Istituto senza regolarità, solo per casi eccezionali o particolari. E’ presente uno sportello di Antigone Campania composto da volontari incaricati di offrire assistenza per le problematiche sofferte in stato di detenzione.

Salute

È garantita la presenza di un medico 24 ore su 24. Viene utilizzata la cartella clinica informatizzata. Gli psichiatri prestano servizio 38 ore settimanali; mentre gli psicologi sono presenti 74 ore a settimana. È inoltre garantito un servizio di ostetricia.
L’istituto ospita al suo interno un’Articolazione per la Salute Mentale nella quale sono allocate donne con diagnosi psichiatrica accertata o per periodi di osservazione. In sezione sono presenti anche le agenti di Polizia penitenziaria. Nel corso dell’anno precedente è stato eseguito un TSO, nel SPDC di competenza. Dal 2010 circa, il responsabile del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’ASL organizza ogni giovedì incontri per la gestione della rabbia a cui partecipano donne detenute e agenti di Polizia penitenziaria. Delle 146 donne detenute, 90 fanno regolarmente uso di sedativi o ipnotici; 22 di stabilizzanti dell’umore, antipsicotici, antidepressivi; una è in attesa di un posto REMS; mentre 46 hanno ricevuto una doppia diagnosi (psichiatrica e con dipendenza). Le donne tossicodipendenti attualmente in trattamento sono 22. Tutte seguite dal Ser.D. e chiamate a visita due volte a settimana. Con l’ASL Napoli 1 esiste un accordo per il quale tutte le detenute a loro affidate sono seguite anche per eventuali misure alternative.

Eventi critici e sistema disciplinare

Nel 2021 si sono verificati 38 casi di autolesionismo, 6 episodi di tentati suicidi e uno di aggressione ai danni del personale. È sopravvenuta la morte di una donna non per cause suicidarie. L’Istituto si è dotato di un “Protocollo di prevenzione del rischio suicidario in Istituto” così come richiesto dall’OMS e dal Dap. Nel 2021 sono stati apposti 11 provvedimenti di isolamento disciplinare

Maternità

L’istituto non ospita madri detenute e per questo non sono previsti né gli spazi né i servizi adibiti a tale scopo.

Scuola, lavoro e formazione professionale

I corsi di istruzione attivi nell’Istituto sono di I e II livello di alfabetizzazione e un corso universitario. Le donne coinvolte sono 34 donne in totale.
Lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria 14 donne; mentre 17 hanno un contratto con datori di lavoro esterni. Di queste ultime, 3 lavorano all’esterno dell’Istituto e 14 all’interno: 3 in tenimento agricolo, 9 in sartoria e 2 in torrefazione. Presso la Casa Circondariale di Pozzuoli, dal 2010 è attiva la cooperativa Lazzarelle che gestisce all’interno del carcere una torrefazione di caffè. Recentemente la cooperativa ha aperto altresì un bistrot nella città di Napoli dove lavorano alcune persone detenute. All’interno dell’istituto è stata aperta anche un’attività sartoriale con la Palingen (Società cooperativa).
Per quanto riguarda la formazione professionale, sono presenti tre corsi, ciascuno dei quali impegna 10 donne detenute: aiuto cuoco, operatore agricolo e imbianchino. Nell’istituto sono attivi programmi di “lavoro di pubblica utilità” che vengono svolti fuori dalla Casa Circondariale, in convenzione con il Comune di Pozzuoli per l’attività di mantenimento del verde, e vede impiegate 3 donne.

Attività ricreative, culturali e sportive

Si svolgono diverse attività ricreative e culturali. Tra queste, un laboratorio di scrittura e lettura che coinvolge 20 persone di cui 5 straniere, una volta a settimana; un corso di portamento, a cui partecipano 17 persone di cui 4 straniere, 1 volta a settimana; un corso di decoupage, a cui partecipano 5 persone di cui 3 straniere, 1 volta a settimana; e un corso di estetica, in cui sono coinvolte 9 persone di cui 3 straniere e un laboratorio teatrale. Non è previsto l’accesso a una palestra e neanche a un campo sportivo.

Contatti con l’esterno

I colloqui, prenotabili sia via internet che telefonicamente, si svolgono anche nel pomeriggio oltre che il sabato e la domenica. Alle donne detenute vengono concesse telefonate straordinarie e le videochiamate si aggiungono ai colloqui. Talvolta ci sono problemi di linea per cui è difficoltoso fare colloqui telefonici e via internet. È prevista anche una forma di accesso al web durante i corsi scolastici e sotto supervisione per scopi di studio (es. accesso alle piattaforme).