Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Torino ‘Giuseppe Lorusso e Lorenzo Cutugno’

Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Torino ‘Giuseppe Lorusso e Lorenzo Cutugno’

Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Torino ‘Giuseppe Lorusso e Lorenzo Cutugno’

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Torino ‘Giuseppe Lorusso e Lorenzo Cutugno’

Indirizzo: Via Pianezza 300, 10155 Torino
Telefono: 011 4557585
E-mail: [email protected]
Posta certificata: [email protected]
Tipologia: Istituto a Custodia Attenuata per Madri
Dislocazione: extraurbana

Aspetti identificativi e problematiche

L’Istituto a Custodia Attenuata per Madri (ICAM) di Torino è stato avviato nell’aprile 2015 con il trasferimento di nuclei madre-figlio presenti nel nido interno del padiglione femminile del carcere cittadino Lo Russo e Cutugno. È fisicamente situato all’interno del carcere in una palazzina a sé stante che ospita sia l’ICAM, sia due sezioni per persone autorizzate al lavoro all’esterno ex art. 21 OP o in semilibertà. L’ICAM è organizzato come una casa-famiglia con ampi spazi comuni e camere accoglienti dotate di bagno, ciascuna delle quali ospita un nucleo madre-figlio. Al momento della visita erano presenti 3 donne con i loro bambini, di età compresa tra 2 e 5 anni. Prima dell’avvento della pandemia l’ICAM registrava presenze più elevate che si attestavano a circa 10/13 nuclei. Le donne detenute si possono muovere liberamente all’interno della struttura e nell’area verde antistante la palazzina. Le regole riguardano la gestione della quotidianità e degli spazi comuni. I bambini frequentano l’asilo nido e la scuola dell’infanzia presenti nel quartiere cittadino. Il pomeriggio e il week end sono previste attività educative e ludiche, sia interne che esterna all’istituto.

Struttura

Il complesso de Le Vallette prende il nome dal quartiere in cui è stato costruito nei primi anni 80. I collegamenti con l’istituto sono assicurati da due linee del servizio trasporti torinese (la linea 29 e la linea 32). L’ICAM è fisicamente situato all’interno del carcere in una palazzina a sé stante che oltre all’istituto (ospitato al piano terra e primo piano), ha al suo interno due sezioni (una femminile al primo piano e una maschile al secondo piano) per persone autorizzate al lavoro all’esterno ex art. 21 OP o in semilibertà. L’ICAM pur essendo collocato in una palazzina a parte, ha comunque il grosso limite di essere sito all’interno della casa circondariale.

Spazi detentivi
Al primo piano si trovano le camere di pernottamento tutte dotate di bagno. Nel lato sinistro, rispetto alle scale, sono ospitate le stanze dell’ICAM. Ognuna di esse è ad uso singolo per un nucleo madre-figlio. A destra delle scale vi sono invece le stanze per le donne che fruiscono del lavoro all’esterno ex art. 21 OP e della semilibertà. Queste sono sia ad uso singolo che doppie.

Spazi comuni
Al piano terra vi sono un ampio spazio comune (dotato di tavolo, divani, televisione) e una cucina dove le donne possono preparare i pasti per i loro bambini. Al primo piano si trova un locale adibito in parte a lavanderia, in parte a cucina per le donne semilibere ed in art. 21 OP. Gli arredi sono in buone condizioni. All’esterno l’ICAM è dotato di una area verde – arredata con giochi per i bambini – che è fruibile in orari stabiliti sia al mattino (dalle 10.00 alle 12.00) che al pomeriggio (dalle 15.00 alle 17.30 nel periodo invernale e dalle 16.00 alle 19.30 nel periodo estivo). Le condizioni strutturali non presentano all’apparenza particolari criticità.

Donne detenute e bambini

Sugli 11 posti disponibili, l’ICAM al momento della visita ospitava tre donne detenute insieme ai loro bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni. Prima dell’avvento della pandemia, l’ICAM di Torino registrava un numero di presenze assai maggiore, con 10/13 nuclei madre/figlio. Nell’edificio che ospita l’ICAM oltre alle madri detenute erano ospitate anche 12 donne, alcune in regime di semilibertà altre in art. 21 OP.

Personale

La Direttrice, incaricata di tutto il complesso de Le Vallette, è la Dott.ssa Cosima Buccoliero, affiancata da un vicedirettore che lavora part-time presso l’istituto. Le funzionarie giuridico-pedagogiche che seguono le donne inserite all’ICAM sono 2 e si occupano anche delle donne detenute nel padiglione femminile. Le agenti di polizia Penitenziaria sono 8; sono presenti a turno nella struttura e prendono servizio in abiti borghesi. Vi sono inoltre 2/3 educatrici della Cooperativa “Il Margine”, presenti giornalmente in base ad una convenzione siglata con l’istituto e con il Comune di Torino. Mensilmente sono organizzate riunioni tra le équipes del Ministero (funzionari e agenti di Polizia penitenziaria), dell’ASL, della Cooperativa Il Margine e delle scuole. Almeno un paio di volte all’anno le donne detenute possono fruire di colloqui di verifica, all’interno dell’ICAM, con le educatrici del nido esterno o con le insegnanti della scuola di infanzia del quartiere.

Salute

Ogni mercoledì mattina è presente una pediatra che visita tutti i bambini; in caso di necessità interviene il medico di guardia. E’ inoltre prevista quotidianamente la presenza di una infermiera professionale per la somministrazione delle terapie. Qualora si rendano necessarie visite mediche presso presidi esterni, il bambino è accompagnato dalla propria madre, così come nei casi di urgenza quando il bambino è trasportato all’ospedale pediatrico di riferimento con l’intervento del 112. Possono essere attivati interventi di psicomotricità in base alle esigenze dei singoli bambini e su prescrizione dell’ASL. In alcune occasioni è stato organizzato l’isolamento sanitario (Covid, scabbia, malattie infettive).

Eventi critici e sistema disciplinare

Il clima nell’ICAM è particolarmente disteso, pertanto non si sono mai registrati eventi critici né vengono disposte sanzioni quali l’isolamento disciplinare.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Le donne possono accedere a percorsi scolastici e ad attività lavorative alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria. Sono, inoltre, coinvolte nelle attività di tipo domestico.

Attività ricreative, culturali e sportive

Le attività di gruppo sono state sospese sia per l’avvento della pandemia sia a causa dell’esiguo numero delle donne presenti, ma le donne possono fruire di spazi di ascolto individuale di tipo educativo e psicologico. Le donne possono muoversi liberamente all’interno della struttura e dell’area verde (in quest’ultima, rispettando gli orari previsti). Le regole sono orientate ad una corretta gestione degli spazi e della quotidianità domestica.
I bambini frequentano l’asilo nido (fino alle 13,30) e la scuola dell’infanzia (fino alle 16.30) presenti nel quartiere cittadino, dove vengono accompagnati dalle educatrici della cooperativa “Il Margine”. Il pomeriggio (dalle 15.00 alle 18.00) e il sabato mattina (dalle 9.00 alle 12.00), è previsto un intervento educativo dell’ASL. I bambini possono essere coinvolti in attività diverse (ludoteca, nuoto, uscite sul territorio) come previsto dal Progetto “Il carcere alla prova dei bambini e delle loro famiglie”.

    La “Giornata tipo” è scandita dai seguenti orari:
  • 7.30 sveglia e colazione condivisa
  • 8.45 uscita dei bambini verso il nido e la scuola dell’infanzia presenti nel quartiere
  • 13.30 rientro all’ICAM dei bambini inseriti all’asilo nido
  • 16.30 rientro all’ICAM dei bambini inseriti alla scuola dell’infanzia
  • Pomeriggio: intervento educativo dell’ASL e attività extrascolastiche
Contatti con l’esterno

I colloqui sono organizzati in presenza. Le donne che hanno altri figli possono incontrarli all’interno dell’ICAM. Qualora anche il padre sia detenuto nello stesso istituto, i colloqui vengono svolti nelle sale colloquio dell’istituto. Almeno un paio di volte all’anno le donne possono incontrare le educatrici del nido e le insegnanti della scuola per l’infanzia che si recano in istituto per i colloqui di verifica.