Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Milano San Vittore

Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Milano San Vittore

Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Milano San Vittore

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Milano San Vittore

Indirizzo: Via Macedonio Melloni 53, 20129 Milano
Telefono: 02 45441912
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: Istituto a Custodia Attenuata per Madri
Dislocazione: urbana

Aspetti identificativi e problematiche

L’ICAM di Milano è stato il primo Istituto a Custodia Attenuata per Madri detenute istituito in Italia. Nonostante sia afferente al polo penitenziario di San Vittore, con il quale ne condivide la direzione e il personale, è collocato in un edificio a sé. La struttura ricorda più una casa famiglia che un istituto di pena, con camere ampie e diversi spazi comuni. Le condizioni strutturali sono complessivamente buone, nonostante siano necessari alcuni interventi di ristrutturazione. Al momento della visita l’Istituto ospitava tre donne insieme ai loro tre bambini, tutti con età compresa tra i due e i tre anni. La vita all’interno dell’ICAM è ben diversa rispetto agli altri istituti di pena. Le detenute possono muoversi liberamente, le regole a cui attenersi riguardano una corretta gestione degli spazi e della vita domestica. Tutti i giorni i bambini sono all’asilo fino alle 15 e nel pomeriggio svolgono attività insieme alle mamme. Non si sono mai registrati eventi critici e il clima è particolarmente sereno. Molto ricca l’offerta trattamentale e cospicua la presenza di funzionari giuridico-pedagogici e di personale volontario. Sebbene anche l’ICAM necessiti di alcuni interventi di ristrutturazione, la struttura si presenta in generale in buone condizioni, con ambienti ampi, luminosi e ben curati.

Struttura

L’ICAM è in tutto e per tutto afferente a San Vittore, ma è collocato in un edificio a sé, a circa 6 km di distanza dalla Casa Circondariale. La struttura è composta da un grande appartamento che prima ospitava uffici pubblici. L’istituto appare in generale in buone condizioni strutturali, ma la direzione segnala la necessità di diversi interventi di ristrutturazione, tra i quali il rifacimento dell’impianto idraulico, l’abbassamento dei locali e la sostituzione degli infissi in modo da garantire un minor dispendio di energia. A bloccare l’avvio dei lavori vi sono alcuni problemi relativi al contratto di locazione dell’immobile che però, pare, siano in via di risoluzione.

Spazi detentivi
In un lungo corridoio si collocano le quattro camere di pernottamento, tutte ampie, luminose e ben curate. Ogni stanza ha una capienza di 2 o 3 posti letto, per le mamme e per i bambini. Al momento della visita tre stanze erano utilizzate ad uso singolo, ognuna da una mamma e un bambino, mentre la quarta veniva eventualmente utilizzata per l’isolamento sanitario. Gli arredi sono in buone condizioni, i materassi nuovi e ogni stanza è dotata di aria condizionata. Alla fine del corridoio vi è una stanza con tre ambienti wc, due docce e un bidet.

Spazi comuni
L’istituto ha poi al suo interno una piccola infermeria, una biblioteca, una sala per le attività trattamentali, una lavanderia, una cucina, una ludoteca e una stanza con divani e televisione. All’esterno vi è un piccolo giardino attrezzato con giochi per bambini, accessibile tre ore la mattina e quattro il pomeriggio.

Donne detenute e bambini

Al momento della visita la struttura ospitava tre donne insieme ai loro tre bambini, tutti con età compresa tra i due e i tre anni. L’istituto, che in passato ha accolto in alcuni periodi anche più di 15 detenute, con il covid ha visto sensibilmente diminuire le presenze. Tra il mese di gennaio e aprile 2021 è stato addirittura chiuso, non avendo nessuna detenuta al suo interno. In fase post covid è stata ridotta la capienza regolamentare dell’istituto, oggi pari a 9 posti.

Personale

Sia la Direzione che il personale sono condivisi con il polo penitenziario di San Vittore. Sono dispiegati presso l’ICAM un funzionario giuridico-pedagogico, cinque educatori del Comune e un’educatrice referente per le questioni sanitarie. Diversi volontari offrono attività per i bambini. Gli agenti penitenziari dispiegati all’Istituto sono 16 e prendono servizio in abiti borghesi.

Salute

Oltre all’educatrice referente per le questioni sanitarie, è garantita la presenza giornaliera (nel pomeriggio dal lunedì al venerdì) di un’infermiera. Un medico si reca in istituto una volta a settimana e a chiamata per particolari necessità. Ogni 10/15 giorni accede un pediatra per visitare i bambini presenti. In caso di urgenze sanitarie i bambini vengono portati in un ospedale di fronte all’ICAM che dispone di un pronto soccorso pediatrico. In queste occasioni il bambino è accompagnato solo dal personale dell’istituto e se necessario viene richiesta in un secondo momento l’autorizzazione per la madre. Nel caso di ricoveri o visite organizzate, l’autorizzazione viene richiesta a monte cosicché la madre possa stare con il bambino per l’intera durata della permanenza in ospedale.
Vengono erogati dei corsi per incoraggiare a uno stile di vita sano da un punto di vista sanitario e alimentare in collaborazione con l’ILT ed è a breve prevista l’attivazione di un corso di primo soccorso. In passato si sono tenuti corsi finalizzati ad insegnare alle donne detenute come praticare l’autopalpazione per la prevenzione di tumori al seno.
Ogni 10/15 giorni fa ingresso in istituto una psicologa. Per lo psichiatra e per le altre visite specialistiche si fa riferimento ai medici operanti a San Vittore, in parte anche per non sprecare il tempo che gli specialisti impiegherebbero nel tragitto tra la casa circondariale e l’ICAM.

Eventi critici e sistema disciplinare

Non si sono mai registrati eventi critici e il clima è particolarmente sereno. L’isolamento disciplinare non viene mai disposto e in caso di particolari violazioni la sanzione disciplinare utilizzata per gli episodi più gravi è l’ammonizione.

Scuola, lavoro e formazione professionale

L’offerta scolastica prevede principalmente corsi di alfabetizzazione e scuola media, intrapresi dopo un test di valutazione ad hoc. Tutte e tre le donne lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria, alternandosi a turni di due settimane tra il lavoro in cucina, la pulizia degli ambienti e le attività nel casellario. Lo stipendio che ognuna di esse riesce a percepire mensilmente varia tra i 300 e i 500 euro in base alle attività svolte. Viene attualmente erogato un corso di sartoria che non rilascia però attestati ufficiali. Sono ciclicamente organizzati corsi per Hccp e gelateria, che non erano però attivi al momento della visita.

Attività ricreative, culturali e sportive

La vita all’interno dell’ICAM è ben diversa rispetto agli altri istituti di pena. Le donne detenute possono muoversi liberamente all’interno della struttura e le regole a cui attenersi riguardano principalmente una corretta gestione degli spazi e della vita domestica. Dal lunedì al venerdì i bambini sono all’asilo dalle ore 8.30 alle ore 15.30. Il pomeriggio è dedicato ad attività da svolgere insieme alle mamme e alle educatrici. Nel week end i bambini escono solo il sabato, grazie al supporto fornito agli educatori da alcuni volontari.
Non sono previsti momenti all’esterno dell’istituto insieme alle mamme. Solo in rari casi il magistrato di sorveglianza autorizza le donne detenute a partecipare ad alcuni eventi (ad es. recita scolastica, festa della mamma). Le maestre dell’asilo si recano periodicamente all’interno dell’ICAM per svolgere i colloqui con le mamme dei bambini. Ogni settimana vi è una riunione tra operatrici e donne detenute per confrontarsi, sollevare criticità e raccogliere proposte per nuove attività
Al momento della visita non era prevista alcuna attività sportiva per le donne detenute, ma a detta degli operatori dovrebbe a breve essere riattivato un corso di ginnastica. L’offerta di attività ricreative consiste in un corso di musica, teatro, danza e cineforum. I bambini possono beneficiare di percorsi di pet therapy.

    La “Giornata tipo” è scandita dai seguenti orari:
  • 8.30 – 15.30 bambini all’asilo, mamme lavoro/studio
  • 16 – 17 merenda dei bambini insieme alle mamme
  • attività e cena
  • 21 bambini vanno a letto
  • 23.30 – 24 chiusura della sala tv
Contatti con l’esterno

I colloqui si svolgono principalmente in presenza nel week end, ma se serve vengono fatte eccezioni. Una donna effettua ad esempio le videochiamate con i suoi altri figli il martedì. Le 6 ore totali previste dal regolamento vengono se necessario gestite in maniera elastica. Tutte e tre le donne detenute effettuano tra le 6 e le 7 telefonate a settimana.
Si intrattengono continue relazioni con l’Associazione “Ciao” che gestisce una casa famiglia protetta per madri detenute e i loro bambini, alla quale l’ICAM fa riferimento nel caso in cui le donne possano intraprendere percorsi alternativi alla detenzione.