Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Venezia

Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Venezia

Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Venezia

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Venezia

Indirizzo: S. Eufemia 712, 30133 Venezia
Telefono: 041 5204033
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: Istituto a Custodia Attenuata per Madri
Dislocazione: urbana

Aspetti identificativi e problematiche

L’Istituto a Custodia Attenuata per Madri (ICAM) di Venezia si trova all’interno della Casa di Reclusione femminile della Giudecca. Su una capienza di 12 posti, al momento della visita l’ICAM ospitava solo due donne detenute, di cui una in gravidanza e una con un figlio di circa due anni. Quando i bambini permangono in istituto per un periodo significativo viene organizzato il loro accompagnamento quotidiano al nido esterno. Si segnala la mancanza di corsi professionali e di attività ricreative per le donne ristrette in ICAM. Gli spazi sono ampi e in buone condizioni strutturali.

Struttura

L’ICAM è ospitato all’interno del carcere femminile, in una parte separata del medesimo edificio collocato nell’isola della Giudecca. E’ raggiungibile tramite le linee 4.1 e 4.2 del vaporetto ACTV da Piazzale Roma o stazione ferroviaria. La costruzione della struttura risale al XII secolo. Oltre all’ICAM, l’edificio ospita diverse sezioni femminili, tutte di Media sicurezza. Gli spazi dedicati all’ICAM si sviluppano su due piani.

Spazi detentivi
Il secondo piano ospita 6 stanze doppie, ma la presenza di letti inutilizzati è in realtà maggiore). La capienza regolamentare è quindi di 12 posti. Tutte le stanze detentive sono ampie e pulite, dotate di bidet e vasca da bagno per poter lavare i bambini. Viene applicata la sorveglianza dinamica e tutte le donne sono libere di muoversi all’interno degli spazi dedicati all’ICAM.

Spazi comuni
L’ICAM ha una spaziosa cucina gestita in autonomia dalle donne detenute, una stanza giochi per i bambini, una stanza di laboratorio creativo e una lavanderia. E’ presente una piccola biblioteca con libri per bambini. All’esterno vi è un giardinetto, ben curato e con diversi giochi (altalena, scivolo etc). I vari spazi comuni dell’ICAM sono colorati e ben tenuti.

Donne detenute e bambini

Al momento della visita l’ICAM ospitava solo due donne detenute, di cui una in gravidanza e una con un figlio di circa due anni. Quando le mamme con i bambini restano in istituto per un periodo minimamente significativo, allora frequentano il nido esterno, ma non era questo il caso trattandosi di permanenza breve.

Personale

La Direttrice è la Dott.ssa Immacolata Mannarella, incaricata anche nell’istituto maschile di Venezia. Su un numero previsto di 4 funzionari giuridico-pedagogici, al momento della visita ne risultavano effettivi 2, di cui una capoarea e un funzionario per 3 giorni alla settimana. L’organico della Polizia penitenziaria è al completo, con 108 presenti su 108 previsti. Quanto ai ministri di culto diversi da quello cattolico, viene riferito che non c’è richiesta e che il cappellano media comunque anche con gli altri culti. L’istituto ha un’antica tradizione di volontariato. Prima della pandemia da Covid-19 si contavano centinaia di volontari. Adesso stanno a mano a mano riprendendo le attività.

Salute

Gli spazi sanitari sono gli stessi utilizzati dalle donne detenute negli altri reparti dell’istituto, costituiti da un’infermeria e due ambulatori, uno odontoiatrico e uno per le visite specialistiche (in particolare per il ginecologo) che in una stanzetta annessa ha una brandina e viene usato anche dal medico di guardia durante la notte. All’interno dell’ICAM vi è invece un ambulatorio apposito per i bambini, dove vengono effettuate le visite dello specialista pediatra. Anche il personale medico rivolto alle donne in ICAM è comune alle donne detenute nel resto dell’istituto. La mattina per 2 ore è presente il medico incaricato (Dott. La Monaco, medicina di base). Dalle 8 alle 20 c’è l’infermiere. Dalle 20 alle 8 è presente il medico di continuità assistenziale. L’istituto dispone di un elettrocardiografo. La Usl ha un accordo con la Confraternita di San Cristoforo Misericordia (medici volontari ma convenzionati con la Usl), tramite il quale accedono gli specialisti di cardiologia, chirurgia, ginecologia, infettivologia, neurologia, reumatologia ed endocrinologia e diabetologia. Il dentista si reca in istituto una volta a settimana. Per le altre visite si conduce la persona detenuta all’esterno dell’istituto. Si effettua prevenzione per i tumori specifici delle donne. Gli assorbenti vengono forniti nel kit consegnato alle detenute (ma molte lavorano e nessuna è particolarmente indigente). Lo psichiatra e lo psicologo del DSM si recano in istituto solo su richiesta e senza cadenze precise. In media, il numero di ore settimanali di presenza degli psichiatri è pari a 8, mentre degli psicologi a 17.
Al momento dell’ultima rilevazione, nessuna delle donne presenti in ICAM è seguita da uno psichiatra, né assume psicofarmaci per disagi minori. Inoltre, non sono presenti donne tossicodipendenti.

Eventi critici e sistema disciplinare

A luglio 2022 una donna di 36 anni con problemi di tossicodipendenza si è tolta la vita all’interno del carcere di Rebibbia. L’evento è accaduto dopo la visita in istituto, durante la quale venivano segnalate in generale difficoltà nella gestione degli eventi critici di tipo psichiatrico. Nel corso del 2021 sono stati registrati 31 casi di autolesionismo, 3 tentati suicidi e due decessi per cause naturali. Si sono verificate 4 aggressioni ai danni del personale e 39 aggressioni ai danni di altri donne detenute. Al momento della visita vi erano 2 donne in isolamento disciplinare. Esiste un “Protocollo di prevenzione del rischio suicidario in Istituto” così come richiesto dall’OMS e dal Dap.

Maternità

All’interno dell’ICAM si respira un’aria serena. Nel corso dell’anno non è stato registrato nessun evento critico né disposto alcun provvedimento disciplinare.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Nessuna delle persone detenute presso l’ICAM è coinvolta in corsi professionali e solo una frequenta il corso di alfabetizzazione presso la sezione femminile insieme alle altre donne. Al momento dell’ultima rilevazione una donna ristretta in ICAM è autorizzata al lavoro all’esterno ex art.21 OP.

Attività ricreative, culturali e sportive

Una donna detenuta presso l’ICAM è coinvolta in un’attività culturale che si svolge presso la sezione femminile a trattamento intensificato. Le donne possono accedere sia alla biblioteca dell’istituto che alla piccola biblioteca con libri per bambini interna alla sezione. Le donne detenute in ICAM possono accedere su richiesta alla palestra e ai campi sportivi presenti nella Casa di Reclusione. Al momento della visita non risultavano donne che ne avevano fatto richiesta.

Contatti con l’esterno

I colloqui, prenotabili telefonicamente, possono essere svolti anche nei weekend e nel pomeriggio. Vengono concesse videochiamate in sostituzione dei colloqui in presenza, tramite un telefono a scheda presente in tutte le sezioni. Non è prevista alcuna forma di accesso ad Internet. Nell’istituto non vi è disponibilità di rete e non c’è un servizio di posta elettronica.