Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Agrigento ‘Petrusa’

Sezione femminile Casa Circondariale di Agrigento ‘Petrusa’

Sezione femminile Casa Circondariale di Agrigento ‘Petrusa’

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Agrigento ‘Petrusa’

Indirizzo: Piazza Di Lorenzo 1, 92100 Contrada Petrusa, Agrigento
Telefono:0922 621111
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: extraurbana

Aspetti identificativi e problematiche generali

L’istituto di Agrigento è uno dei pochi penitenziari siciliani ad ospitare donne detenute, l’unico nella costa sudoccidentale dell’isola. Si tratta di una Casa Circondariale di medie dimensioni, con una popolazione detenuta totale che si aggira solitamente intorno alle 300 persone. Tra queste, a inizio febbraio, le donne detenute erano 47, tutte in regime di media sicurezza.
Da un punto di vista strutturale, le principali problematiche dell’istituto sono la mancanza di riscaldamento, le frequenti infiltrazioni d’acqua che causano muffe sulle pareti e l’assenza di docce nella sezione femminile.
In generale, la maggiore criticità della Casa Circondariale di Agrigento è legata all’area sanitaria, soprattutto per quanto riguarda la salute mentale. Manca infatti un servizio psichiatrico adeguato, in grado di poter prendere in carico i pazienti con disagio psichico. Sono completamente assenti i servizi per le dipendenze.

Struttura

L’istituto si trova in un’area extraurbana fuori Agrigento. Vi sono dei collegamenti con la corriera, ma non è presente una stazione ferroviaria nei paraggi. L’edificio è stato costruito nei primi anni 80 ed inaugurato nel 1987. Le principali problematiche strutturali derivano dalla mancanza di riscaldamento, dalle elevate temperature nei mesi estivi e dalle frequenti infiltrazioni d’acqua che generano muffe nelle pareti. Per l’impianto di riscaldamento non sono mai partiti lavori di ristrutturazione veri e propri, ma solo piccoli interventi dimostratisi ogni volta insufficienti a risolvere il problema. A detta dell’area educativa, l’istituto soffre inoltre di problemi legati al caldo. L’estate scorsa, caratterizzata da temperature particolarmente alte, i ventilatori non sono stati autorizzati se non al termine della stagione.

Spazi detentivi
La sezione femminile si articola su due livelli. Al piano terra vi è una piccola sezione nido composta da un’unica stanza, una cella per chi beneficia del lavoro all’esterno ex art. 21 OP e delle stanze per l’isolamento sanitario e disciplinare. A febbraio 2023, il piano terra risulta inutilizzato, non essendo presenti in istituto donne con bambini né donne in articolo 21.
Il primo piano ha una capienza di 50 posti. Le celle sono singole con ambiente bagno separato dall’ambiente letto. Tutte le celle sono dotate di bidet ma non di doccia. A breve dovrebbero iniziare i lavori di ristrutturazione finalizzati a portare le docce nella sezione femminile, mentre sono già stati completati in quelle maschili.
Non vengono segnalati problemi di acqua calda, ma in generale alcune perdite che causano muffe sui muri. Il riscaldamento non funziona invece nell’intero istituto. Non sono mai partiti lavori di ristrutturazione veri e propri, ma solo piccoli interventi dimostratisi ogni volta insufficienti a risolvere il problema. A detta dell’area educativa, l’istituto soffre più per problemi legati al caldo che al freddo. L’estate scorsa, caratterizzata da temperature particolarmente alte, i ventilatori non sono stati autorizzati se non al termine della stagione.

Spazi comuni
La sezione femminile è dotata di una saletta per la socialità, di un laboratorio polifunzionale adibito anche a cappella, di un ambiente parrucchieria, di una stanza per l’attività fisica, di una lavanderia, di una biblioteca e di un laboratorio di cucina. Vi sono poi le aule destinate alla formazione scolastica e professionale e un’area passeggi. Con il supporto della Uisp è stata rigenerata un’area verde esterna utilizzata dalle donne detenute per i colloqui nei mesi estivi. Il campo sportivo dell’istituto è stato smantellato per la costruzione di un nuovo padiglione detentivo. Non vi è una cucina all’interno della sezione e viene pertanto utilizzata quella del maschile.

Donne detenute

All’inizio del mese di febbraio le donne detenute nella sezione femminile di Agrigento erano 47 donne in totale. Di queste, 14 erano donne di origine straniera. Per quanto riguarda la posizione giuridica 34 le donne condannate in via definitiva, 5 le ricorrenti, 1 le appellanti e il resto in attesa di giudizio. Erano tutte detenute in regime comune.
Non vi erano donne in articolo 21 né in semilibertà. Non vi sono inoltre da più di un anno donne detenute nell’istituto insieme ai propri figli. La permanenza media in istituto delle donne detenute è di circa un anno.

Personale

La direzione dell’istituto soffre da tempo di problemi di continuità. La Direttrice (Dott.ssa Cesira Rinaldi) attualmente presente è in missione, essendo al contempo incaricata dell’istituto di Gela e della Scuola di formazione. Nel mese di marzo dovrebbe andare in pensione e quindi essere sostituita da un altro dirigente, probabilmente sempre con un incarico non titolare.
L’area educativa è al completo, con 4 funzionari giuridico-pedagogici più un capo area. Dal 2022 è presente in istituto un mediatore culturale ministeriale, supportato da due esperti ex articolo 80 OP interpreti di lingua araba, inglese e francese.
Oltre al cappellano, si recano in istituto con regolarità il ministro di culto per i testimoni di geova e per gli evangelisti. Viene segnalata l’assenza di un imam, che data la presenza di diverse persone di fede musulmana risulterebbe necessario.
I volontari che si recano in istituto sono principalmente componenti della Crivop (Organizzazione di volontariato penitenziario) e della Caritas. Vi sono poi due volontari ex art. 78 e tre ex art. 17 OP.

Salute

L’area sanitaria rappresenta senza dubbio la principale criticità dell’intero istituto. I servizi specialistici sono scarsi. La ginecologia e ostetricia sono solo su richiesta e prenotazione tramite l’ospedale esterno. Da poco è stato attivato il servizio dentistico. La salute mentale soffre particolarmente di carenza di risorse. Il servizio psichiatrico funziona a singhiozzo, con ad esempio un mese di assenza totale dello specialista e poi l’alternanza di psichiatri diversi che ruotano di mese in mese. Non è possibile pertanto garantire un’adeguata presa in carico, nonostante siano diverse le persone affette da patologie. Oltre ad uno psicologo della ASL hanno accesso in istituto tre esperti ex art.80 psicologi che svolgono principalmente attività di osservazione e trattamento e uno per terapia cognitivo trattamentale. Gli esperti svolgono dei laboratori esperienziali. Altra problematica è rappresentata dai servizi per la gestione delle dipendenze che dopo il pensionamento di due operatori risulta praticamente inesistente.
Per quanto riguarda la salute mentale, su 47 donne detenute 10 soffrono di una patologia psichiatrica, in alcuni casi accompagnata anche da dipendenza (cd “doppia diagnosi”). Nei loro casi è previsto un controllo periodico da parte dello specialista psichiatra di turno che, però, si reca in istituto senza regolarità. Sono poi 20 le donne che assumono medicinali per disagi psichici minori. Le donne tossicodipendenti sono 9.
Non avendo le risorse necessarie a gestire situazioni di disagio psichico, i momenti di acuzie vengono affrontati dal personale interno semplicemente mettendo in sicurezza la persona privandola di indumenti e suppellettili. Alcune vengono mandate per dei periodi di osservazione in altri istituti dotati di centro clinico, come Messina e Palermo, ma i posti sono pochi e le liste d’attesa lunghe.

Eventi critici e sistema disciplinare

Nella sezione femminile non sono rari i gesti di autolesionismo: 86 episodi registrati nel corso del 2022 e 3 dall’inizio del 2023. Nel 2022 sono avvenuti anche 3 tenatativi di suicidio, mentre non se ne registra nessuno nell’anno in corso. I provvedimenti disciplinari effettuati nel 2022 sono stati 38 in totale, dall’inizio del 2023 sono stati 3.

Maternità

La sezione nido è composta da un’unica stanza non essendosi mai verificata la presenza in contemporanea di più di una donna con bambino a seguito. L’associazione ha promesso di regalare a breve all’istituto una nuova culla e fasciatoio.
Nel corso del 2022 e nei primi mesi del 2023 non vi è stato mai nessun ingresso. In caso di presenza di donne con bambini il pediatra si reca in istituto su richiesta. Non sono mai state previste attività di volontariato rivolte ai bambini, essendo la loro presenza rara ed esigua.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Le donne iscritte ai corsi di alfabetizzazione primaria sono 20, mentre sono 25 le iscritte alle 6 classi di scuola alberghiera (4 di primo alberghiero e 2 di secondo alberghiero).
Sono solo 4 le donne che lavorano alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria, impiegate come porta vitto e nella pulizia degli ambienti. Pare non vi sia la necessità di altre lavoranti e che il mancato utilizzo del piano terra ha implicato la perdita di altri 4 posti di lavoro analoghi. Nessuna detenuta beneficia attualmente del lavoro all’esterno ex art. 21 OP.
Viene segnalato un crescente impegno dell’istituto ad incrementare i percorsi di formazione professionale, che coinvolgono quasi la totalità delle detenute (40 su 47). A febbraio 2023 era attivo un corso da pasticceria, un corso di orto sociale gestito dalla Caritas e Lega Ambiente e a breve sarebbe dovuto iniziare un corso di giardinaggio. Si era invece da poco concluso il corso da pizzaiolo. Tutte queste attività rilasciano attestati ufficiali. L’istituto di Agrigento vanta le prime donne detenute che hanno concluso e ricevuto attestato professionale per la professione di pizzaiola.

Attività ricreative, culturali e sportive previste in istituto

Le donne svolgono attività di aerobica e di spinning. Per quanto riguarda le attività culturali sono previsti incontri di lettura in biblioteca con personale volontario e attività di interscambio gestite dal mediatore culturale. La Uisp sta attivando un progetto per il supporto psicologico dei familiari delle donne detenute anche nei loro luoghi geografici d’origine. Se ad esempio si viene a conoscenza che i figli di una persona detenuta in istituto non frequentano la scuola a causa dello stato di detenzione del genitore, tramite la Uisp si interviene offrendo del supporto psicologico nel luogo di residenza del ragazzo/a. Le uniche occasioni di incontro tra donne detenute e uomini detenuti sono eventi rilevanti organizzati all’interno dell’istituto, come spettacoli teatrali.

Contatti con l’esterno

I colloqui si svolgono solo la mattina dal lunedì al sabato. E’ ancora prevista la possibilità di svolgere videochiamate sostitutive ai colloqui in presenza. Il numero di telefonate è tornato alle disposizioni pre covid, con una chiamata a settimana. La direzione ne autorizza un numero maggiore al bisogno. E’ previsto un programma per le persone a fine pena che prevede negli ultimi mesi di permanenza in istituto l’incremento di telefonate, di colloqui con i familiari, di permessi orari e il supporto nei servizi anagrafici di rinnovo documenti.