Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Bologna ‘Rocco D’Amato’

Sezione femminile Casa Circondariale di Bologna ‘Rocco D’Amato’

Sezione femminile Casa Circondariale di Bologna ‘Rocco D’Amato’

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Bologna ‘Rocco D’Amato’

Indirizzo: Via del Gomito 2, 40127 Bologna
Telefono: 051 320512
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: extraurbana

Aspetti identificativi e problematiche generali

L’istituto si compone di due reparti maschili (uno penale e uno giudiziario) e un reparto femminile, collocato in un edificio separato. Al momento della visita, l’istituto ospitava complessivamente 738 persone, di cui 78 donne. L’istituto soffre in generale di una significativa situazione di sovraffollamento, presente anche nella sezione femminile con capienza di 62 posti. Mentre i reparti maschili presentano numerose problematiche, l’edificio che ospita la sezione femminile si presenta in condizioni decisamente migliori, con celle più curate, spazi comuni e aree verdi. Dopo alcuni mesi di chiusura per manutenzione, è stata riaperta l’Articolazione per la salute mentale (ATSM) femminile, l’unica in regione. L’ATSM ha al suo interno 5 posti, di cui uno destinato al Reparto di osservazione psichiatrica (ROP). Al momento della visita, gli ambulatori medici specialistici risultavano ancora inagibili, dopo essere stati danneggiati durante la rivolta di marzo 2020 e non ancora ristrutturati.

Struttura

L’edificio è stato costruito negli anni ‘80 ed inaugurato nel 1985. L’istituto è facilmente raggiungibile con la linea urbana autobus n. 25, 356, 446, fermata Dozza, circa 400 m a piedi. La struttura si trova in generale in condizioni decadenti e necessiterebbe di interventi di manutenzione ordinaria. Per quanto concerne il reparto femminile, le condizioni sono generalmente migliori rispetto ai reparti maschili. Sono in corso lavori di rifacimento dell’impianto di riscaldamento e complessivamente la struttura appare in buone condizioni. I laboratori, gli spazi dedicati alla scuola, la palestra e il campetto sportivo, nonché la nuova sezione nido, recentemente inaugurata, appaiono ben tenuti.

Spazi detentivi
Il reparto femminile si trova all’interno di un edificio a sé, separato dalle sezioni maschili. L’edificio destinato al femminile è a sua volta diviso in quattro sezioni: braccio A, nel quale si trovano le detenute definitive; braccio B, per le detenute in custodia cautelare; sezione nido, vuota al momento della visita ma che potrebbe ospitare fino a 3 donne; sezione “Girasole” , che ospita l’Articolazione per la salute mentale, con 5 posti totali (due celle doppie e una singola) e 3 occupati. L’ATSM femminile era stata chiusa anche a seguito di un appello del Garante, ma è stata riaperta dopo dei lavori di ristrutturazione. Sono inoltre presenti due celle singole per le nuove giunte tra le due sezioni A e B, dove vengono effettuati gli screening anti TBC.
Le celle della sezione femminile sono piccole ma pulite e in buono stato, tutte doppie tranne una singola che veniva usata per l’isolamento disciplinare ma attualmente è dedicata all’isolamento Covid-19. Ogni cella è dotata di un bagno con doccia e bidet. Nel braccio A gli orari di apertura sono dalle 9 alle 20 salva mezz’ora di chiusura all’ora della distribuzione del vitto, nel braccio B dalle 9 alle 18 (salva mezz’ora di chiusura per la distribuzione del vitto).

Spazi comuni
Al pianterreno della sezione si trovano una saletta comune, che nel braccio A ha anche un biliardino, la sala adibita a lavanderia, lo stenditoio e la stireria.
Il piano superiore, invece, è dedicato allo spazio per le attività con aule scolastiche, sala informatica, sale per i corsi, sala polivalente, palestra (alternativa all’aria, negli orari 9.30-11.30 e 13.30 – 15.30) , cucina, sala cinema, ambulatorio e infermeria. Vi è una chiesa mentre per le altre religioni vengono usate le altre salette. Per svolgere attività sportiva, oltre alle palestre vere e proprie, sono presenti anche delle stanze nelle quali gli uomini e le donne detenute possono accedere a turno per allenarsi.
Ogni reparto, inoltre, ha la propria biblioteca, che viene usata anche come sala comune, adibita ad aula studio, sala lettura. All’esterno vi sono due passeggi, uno “verde”, senza copertura ma con un campo da pallavolo, e uno cd. “grigio”, in cemento, con copertura.

Donne detenute

Al momento della visita erano presenti 78 donne detenute di cui 38 definitive (ospitate nel braccio A), 31 imputate (nel braccio B), 3 semilibere e 3 nell’Articolazione per la salute mentale (reparto Girasole). Il basso numero di donne detenute nell’’ATSM determina una situazione di isolamento di fatto, molto dannoso, a cui si cerca di far fronte coinvolgendo in alcune delle attività anche le donne detenute in altri reparti. Nessuna donna si trovava invece nella sezione Nido, recentemente ristrutturata e che può accogliere fino a 3 donne detenute con bambini. Normalmente la permanenza in questa sezione è di circa 10/15 giorni, ma recentemente un bambino di due anni e mezzo è stato ristretto con la sua mamma per due mesi.

Personale

Vi è una direttrice incaricata solo per questo istituto, la Dott.ssa Rosa Alba Casella Il vicedirettore, invece, ha un parallelo incarico presso l’Uepe interdistrettuale. L’istituto presenta una grave problematica legata alla carenza di organico, soprattutto per quanto riguarda il personale giuridico-pedagogico. Infatti, nonostante sia una Casa Circondariale, l’istituto bolognese ospita un alto numero di persone detenute in via definitiva (le donne definitive sono quasi il 50% della popolazione detenuta, mentre gli uomini sono il 65,4%). La pianta organica, però, è pensata per una Casa Circondariale e questo dato risulta essere una problematica molto sentita, sia nelle sezioni maschili che in quella femminile. Sebbene siano stati assunti tre nuovi funzionari giuridico-pedagogici e la pianta organica (9 posti previsti) sia al completo, le risorse risultano ancora insufficienti per la popolazione detenuta dell’istituto. La carenza di organico di Polizia Penitenziaria, poi, è aggravata dall’assenza di personale amministrativo, ulteriormente peggiorata rispetto alla scorsa visita. Si segnala inoltre il ricambio significativo del personale di Polizia Penitenziaria, in media molto giovane, che dopo essersi formato a Bologna chiede il trasferimento in altre sedi. Complessivamente vi sono 7 mediatori culturali. Tra questi uno è un funzionario Dap assunto a tempo indeterminato come mediatore, uno un mediatore a contratto ex art. 80 OP e cinque sono mediatori del Comune che gestiscono uno sportello. Viene segnalata, infine, una diminuzione dei volontari che effettuano l’ingresso rispetto allo scorso anno.

Salute

E’ prevista per ottobre 2022 l’entrata in servizio di una ginecologa e un’ostetrica esperte di marginalità e migrazione. Viene effettuata a tutte le donne detenute una mammografia annuale, la verifica del sangue occulto nelle feci per la prevenzione del tumore al colon e il pap test/hpv.
Per quanto riguarda la salute mentale, in generale viene riferito che le donne in percentuale assumono più psicofarmaci rispetto agli uomini. Al momento della visita, l’ATSM femminile ospitava 3 donne detenute per 5 posti. La presenza è di 2 operatori di riabilitazione e un OSS (8.00-20.00) e l’infermiere (20.00-8.00) che distribuisce anche la terapia. A fronte della mancanza cronica di infermieri e personale di assistenza, si registra ultimamente un investimento rispetto a progetti riabilitativi (come teatro, pittura murale, pet therapy, serigrafia).
Al momento della visita erano 22 le donne tossicodipendenti. Il trattamento delle dipendenze viene effettuato dal SerT in coordinamento con i servizi esterni che avevano in carico il soggetto prima dell’ingresso in carcere, attuando le apposite segnalazioni o, altrimenti, prendendo direttamente in carico il soggetto. Gli assistenti sociali del SerT sono presenti in istituto tutte le settimane e l’equipe è molto strutturata. Gli psichiatri del SerT sono presenti 3 volte a settimana.

Eventi critici e sistema disciplinare

A luglio del 2021 erano 22 i casi di autolesionismo verificatesi nella sezione femminile nel corso dell’anno. In generale, sia dal colloquio con la direzione che da quello con le responsabili del comparto sanitario è stato riscontrato che, nella percezione comune, c’è stato un recente aumento degli eventi critici, riferito principalmente ad episodi di autolesionismo. Da quanto riscontrato nella visita dell’anno precedente, infatti, i casi di autolesionismo per le donne nel corso del 2020 erano stati 8. Le motivazioni di tali comportamenti vengono ricondotte, da parte dei nostri interlocutori, sia a intenti dimostrativi che all’aumento degli ingressi in istituto di individui che sarebbero portatori di disagio psichico.
L’isolamento disciplinare negli ultimi anni non è stato effettuato per mancanza di spazi dove eseguirlo, dedicati all’isolamento per Covid-19.

Maternità

La sezione femminile della Casa Circondariale di Bologna è l’unica in Regione ad avere uno spazio effettivamente impiegato per ospitare le detenute madri con figli al seguito. Al momento della visita non vi erano donne ristrette con bambini.
La sezione nido è stata inaugurata nel mese di luglio 2021 ed è dunque di recente ristrutturazione. Le tre celle che la compongono sono adiacenti all’Articolazione per la salute mentale. E’ uno spazio che appare accogliente, con le pareti dipinte di lilla e degli spazi per poter cucinare e preparare i pasti per i propri figli. Il passeggio è grande e verde e il muro di cinta è colorato. L’arredamento è nuovo e adatto ai bambini.
Inoltre, ci viene riferito che fino a qualche tempo prima della visita vi erano dei volontari del Telefono Azzurro che venivano a far giocare i bambini in istituto. Sono presenti delle sale per i colloqui con i bambini ma al momento della visita non erano utilizzati (pur essendoci bambini in visita).

Scuola, lavoro e formazione professionale

I corsi scolastici disponibili sono: alfabetizzazione, scuola media, ragioneria, Polo universitario (che vede la partecipazione di 4 o 5 donne) e corsi di informatica. Al momento della visita si stavano tenendo i colloqui di orientamento per i corsi scolastici che, quindi, erano ancora in fase di avvio. Sono inoltre 6 le donne detenute che seguono corsi di formazione professionale.
Le donne che lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria sono 21, di cui 14 sono titolari e 7 sostitute. Sono invece solo 3 le donne che lavorano per ditte esterne, tutte in regime di semilibertà. Di queste, una lavora in direzione e due fuori dall’istituto.

Attività ricreative, culturali e sportive

Le donne ristrette nell’istituto di Bologna possono partecipare ad corso di parrucchiera; all’attività della Cooperativa “Gomito a Gomito” , che vede coinvolta 1 detenuta e che organizza corsi di sartoria; e ai corsi di cucito gestiti da CEFAL – Regione, che coinvolge 4 donne detenute. Al momento della visita, i corsi sportivi devono ancora ripartire. Prima della sospensione estiva c’erano un corso di yoga e uno di zumba. Del campo di pallavolo, come della palestra, le donne detenute possono fruire un giorno sì e uno no (un giorno per il braccio A, uno per il braccio B). Inoltre in istituto è stato per molto tempo attivo il coro Papageno, organizzato dall’associazione Mozart 14. La storica attività del coro, interrotta per la pandemia, dovrebbe riprendere a ottobre 2022 e prevede la partecipazione sia di donne che di uomini detenuti. Le uniche altre occasioni d’incontro avvengono durante le festività, come la partecipazione alle messe di Natale e Pasqua.

Contatti con l’esterno

I colloqui si svolgono tutte le mattine, compreso il sabato ma esclusa la domenica. Non si svolgono colloqui pomeridiani. I colloqui sono prenotabili telefonicamente. Nonostante la presenza di una bella ludoteca nella sezione nido, di un’area verde e delle nuove “casette” dedicate ai colloqui, al momento della visita i colloqui tra le donne detenute e i propri cari – compresi quelli con i bambini – si stavano svolgendo in una stanza piccola e spoglia, decisamente molto affollata e poco adatta, soprattutto per ospitare l’incontro con i minori. I colloqui a distanza possono essere svolti tramite Google Duo o Skype e sono alternativi al colloquio in presenza. È stata attivata la rete intranet con Unibo per gli studenti universitari.