Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Genova – Pontedecimo

Sezione femminile Casa Circondariale di Genova – Pontedecimo

Sezione femminile Casa Circondariale di Genova – Pontedecimo

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Genova - Pontedecimo

Indirizzo: Via Coni Zugna 33, 16164 Genova
Telefono: 010 784320
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: Casa Circondariale femminile con sezioni maschili
Dislocazione: urbana

Aspetti identificativi e problematiche

La Casa Circondariale di Genova Pontedecimo nasce come istituto destinato alla detenzione femminile e ad oggi rimane l’unica struttura in Liguria ad avere un reparto detentivo femminile. Tuttavia, a partire dagli anni ‘90 sono state predisposte due sezioni maschili ospitanti reparti cosiddetti “protetti”, composta principalmente da persone detenute per reati sessuali.
A fronte di una capienza regolamentare di 96 posti, al momento della visita l’istituto ospitava 160 persone di cui 77 donne. Si registra dunque un problema di sovraffollamento, anche nella sezione femminile vista la capienza di 43 persone.
A marzo 2021 è stata insediata la nuova Direttrice, la quale è presente in istituto 2 o 3 volte a settimana, poiché svolge parallelo incarico anche presso la Casa di Reclusione di Chiavari. È stata segnalata la carenza di organico in tutti i comparti, ma soprattutto tra il personale educativo e sanitario. Si segnala la presenza di un Polo Universitario che coinvolge sia le donne che gli uomini detenuti nell’istituto genovese.

Struttura

La struttura è stata costruita negli anni ‘80 ed inaugurata nel 1991. E’ collocata in zona urbana ed è servita dalla rete urbana AMT (500 m) e dalla stazione ferroviaria di Genova-Pontedecimo (1,5 km). Le condizioni dell’istituto sono generalmente buone, tuttavia sono in previsione opere di manutenzione e risanamento. Sono presenti tre sezioni: due maschili (di cui una a custodia attenuata) e una femminile.

Spazi detentivi
Gli spazi detentivi femminili non differiscono rispetto a quelli maschili. All’interno di ogni cella è previsto un numero massimo di 3 persone (in occasione dell’ultima visita erano 2). Ogni cella è dotata di un ambiente bagno separato, dotato di docce e bidet.
È previsto un impianto di videosorveglianza che permette la vigilanza da remoto ed è presente una distinzione tra spazi di vita diurni e spazi di pernottamento. In sezione le celle restano aperte almeno 8 ore al giorno e alle persone detenute vengono concesse 4 ore d’aria. E’ possibile muoversi liberamente fuori dalle camere di pernottamento e all’interno della sezione, ma non al di fuori di essa.

Spazi comuni
Nella sezione femminile si riscontra l’assenza di spazi comuni per la socialità, la quale viene interamente svolta al piano terra dove sono ubicati i laboratori (bigiotteria, artigianato), la biblioteca, il teatro, le palestre e le aule scolastiche. Nell’area dedicata alle attività trattamentali è prevista una palestra di piccole dimensioni, composta principalmente da attrezzi, quindi non idonea ad attività sportive a corpo libero. E’ stato segnalato uno scarso utilizzo. È in previsione un progetto per la realizzazione di uno spazio multimediale adibito anche a biblioteca che comprenda postazioni computer, schermi per la visione di film e aree lettura.

Donne detenute

Al momento della visita erano presenti 77 donne detenute comuni, di cui 34 straniere, per una capienza regolamentare di 43 posti. Per quanto riguarda la posizione giuridica, 48 donne erano condannate in via definitiva. Una donna era in semilibertà mentre un’altra era autorizzata al lavoro all’esterno ex art. 21 OP.

Personale

A marzo 2021 è stata insediata la nuova Direttrice, Dott.ssa Paola Penco, presente in istituto 2 o 3 volte a settimana, poiché svolge parallelo incarico anche presso la Casa di Reclusione di Chiavari. Non è presente un vicedirettore. I due funzionari giuridico-pedagogici completano la pianta organica, ma risultano insufficienti a causa del sovraffollamento. Delle 142 unità di Polizia penitenziaria previste, sono 125 quelle. È presente un mediatore culturale linguistico che parla inglese, francese e spagnolo e che garantisce una presenza di 2 volte al mese (lavora anche presso gli istituti di Chiavari e La Spezia), si tratta di un esperto ex art. 80 OP pagato mediante risorse del PRAP. Non è presente un mediatore di lingua araba. Oltre al cappellano, i ministri di culto che si recano in istituto sono i Cristiani Evangelici e i Testimoni di Geova. Il Magistrato di sorveglianza entra in istituto almeno una volta ogni sei mesi, ma vengono segnalate buone relazioni.

Salute

Si segnala una carenza del personale sanitario, il medico non è presente 24 ore su 24, ma dalle 8 alle 20 nei giorni infrasettimanali ed il sabato dalle ore 8 alle 14. Non è presente il registro eventi, pertanto le consegne vengono comunicate verbalmente. Le ore complessive degli psichiatri presenti in istituto sono di 8 a settimane, mentre gli psicologi sono presenti 14 ore settimanali. É presente un servizio di ginecologia per le donne detenute, ma non di ostetricia.

Eventi critici e sistema disciplinare

Nel 2020 nella sezione femminile sono stati registrati 42 casi di autolesionismo. E’ presente un “Protocollo di prevenzione del rischio suicidario in Istituto” così come richiesto dall’OMS e dal Dap. Sono invece 10 i provvedimenti di isolamento disciplinare (rectius “esclusione dalle attività in comune”) effettuati nella sezione nel 2020.

Maternità

All’interno della sezione femminile è presente un’area dedicata al nido riservato alle donne con bambini (attualmente non presenti in istituto). Questo spazio non è separato dalla zona detentiva comune. Al momento della visita era presente in istituto una ragazza di 19 anni incinta, in attesa di essere trasferita presso un ICAM.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Sono attivi corsi di alfabetizzazione, di scuola superiore di secondo grado e un Polo Universitario, che coinvolgono in totale 25 donne detenute. A febbraio 2022 gli studenti iscritti a corsi universitari erano 10 (7 nella sezione maschile e 3 nella femminile). All’interno dell’istituto sono presenti spazi dedicati esclusivamente alla formazione e alle lavorazioni. Al momento della visita erano 20 le donne che lavoravano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria e 5 per datori di lavoro esterni. Le principali occupazioni riguardano il settore della tipografia, call center e laboratorio artigianale delle borse. Sono in corso accordi con la Regione per attivare corsi di formazione professionale.

Attività ricreative, culturali e sportive

Le principali attività ricreative che si svolgono all’interno dell’istituto sono il corsi di scacchi e quello di zumba. Non sono previste occasioni di incontro tra detenuti e detenute.

Contatti con l’esterno

Si svolgono colloqui sia il sabato che la domenica e anche durante il pomeriggio. I colloqui sono prenotabili sia via telefono che di persona. L’emergenza sanitaria ha incrementato molto l’uso delle videochiamate. Infatti, tra la metà e tre quarti delle persone detenute fa regolarmente colloqui in presenza e oltre tre quarti tramite videochiamate, della durata media di oltre 30 minuti.