Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere ‘Francesco Uccella’

Sezione femminile Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere ‘Francesco Uccella’

Sezione femminile Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere ‘Francesco Uccella’

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere ‘Francesco Uccella’

Indirizzo: S.S. Appia 7 bis, 81055 Santa Maria Capua Vetere (CE)
Telefono: 0823 846384
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: extraurbana

Aspetti identificativi e problematiche

La Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere si compone di 6 padiglioni maschili, di cui uno completamente in disuso per ristrutturazione, e un padiglione femminile (padiglione Senna) per donne detenute in Alta sicurezza (AS3). Al momento della nostra visita l’istituto ospitava 812 persone detenute, di cui 53 donne.
La struttura si presenta in condizioni discrete. La principale criticità è sicuramente la mancanza di acqua potabile nella struttura. A più di 25 anni dall’apertura dell’istituto, nell’estate del 2022 pare si stiano completando per l’allaccio alla rete idrica.
Rispetto alle gestioni precedenti, l’attuale direzione sta implementando e garantendo una migliore offerta trattamentale per tutti i reparti. Tuttavia, si segnala, in continuità con le disposizioni introdotte dalla precedente direzione, la permanenza del regime cosiddetto “a celle chiuse” per tutti i reparti ad eccezione del Volturno (reparto maschile a trattamento avanzato). Tale disposizione si conserva dall’aprile 2020, quando l’istituto fu teatro di un grande pestaggio da parte di centinaia di agenti di polizia penitenziaria ai danni delle persone detenute nel padiglione Nilo.

Struttura

L’istituto è attivo come Casa Circondariale dal 1996 ed ha avuto un ampliamento con l’apertura ad ottobre del 2013 di un nuovo padiglione detentivo. La struttura si presenta in condizioni discrete, seppur con non poche problematiche di tipo manutentivo. Da segnalare è l’assenza, sin dalla sua apertura, dell’allaccio alla rete idrica con conseguente assenza dell’acqua potabile in tutto l’edificio. L’istituto è raggiungibile solo a mezzo autobus, con corso però poco frequenti. Gli operatori riferiscono di organizzazioni informali tra i familiari per il trasporto per i colloqui.

Spazi detentivi
Il reparto femminile (padiglione Senna) è ubicato in una palazzina separata. La struttura è in buone condizioni, tutto appare pulito e ben tenuto. Ci sono vari disegni e decorazioni alle pareti. Al primo piano vi sono 6 celle e l’infermeria. Al secondo piano si trovano 7 celle. Le stanze ospitano 3, 4 o 5 donne, garantendo i 3 mq calpestabili a persona. Nei bagni, separati dall’area notte, ci sono i bidet e le docce (quelle di sezione, ancora presenti, sono ormai in disuso). Le stanze sono pulite e personalizzate e il mobilio è in buono stato. Nella sezione femminile (così come in tutte quelle maschili, ad eccezione del padiglione Volturno a trattamento avanzato) vige il regime delle celle chiuse. Tale disposizione si conserva dall’aprile 2020, quando l’istituto fu teatro del pestaggio da parte di agenti di polizia penitenziaria ai danni delle persone detenute nel padiglione Nilo.

Spazi comuni
Al piano terra si trovano gli uffici, la sala avvocati, le sale colloqui, le aule scolastiche, 3 celle di isolamento (utilizzate anche per la quarantena da Covid-19 e per protezione), la cucina (che serve solo il reparto femminile), il magazzino con lavatrice e asciugatrice, la cappella, due aree passeggi in cemento attrezzate con rete per pallavolo. Al secondo piano, vi è una piccola palestra (con spalliere, tapis roulant e cyclette), una stanza per la socialità molto ampia ma piuttosto spoglia (arredata con 4 tavoli e una TV), una sartoria e una grande stanza beauty attrezzata, nella quale si recano dall’esterno, per 15 ore settimanali, una parrucchiera ed una estetista, per trattamenti a carico delle donne detenute.
Il padiglione Senna ha un’area passeggi esclusiva e le donne detenute hanno accesso settimanalmente alla palestra. Non vi è, invece,un’area verde a loro riservata per i colloqui nei mesi estivi.

Donne detenute

Al momento della visita erano presenti in istituto 62 donne ospitate in 19 celle nel padiglione Senna. Di queste, tutte italiane, 14 hanno ricevuto condanna definitiva e molte sono ricorrenti. L’età media è di circa 50 anni. La sezione è esclusivamente in regime di AS3 (unico istituto di Alta Sicurezza femminile in Campania) e, dall’aprile 2020, vige il regime delle celle chiuse. Nonostante questo, sono previste diverse attività (lavoro, scuola, corsi vari). Alle donne detenute sono concesse dalle 2 alle 4 ore d’aria al giorno (due la mattina e due il pomeriggio), oltre alle quali si aggiungono quelle di socialità.
La sezione non può ospitare bambini. Tempo fa vi fu detenuta una donna in stato di gravidanza, ma per brevissimo periodo.

Personale

La Direttrice, Dott.ssa Donatella Rotundo, ricopre l’incarico in missione da altro istituto. Non sono nominati vicedirettori. I funzionari giuridico-pedagogici presenti sono 6 degli 11 previsti in pianta organica. Mentre sono in sovraorganico gli agenti di Polizia penitenziaria, con 542 presenze su 470 unità previste. Si segnala l’assenza di mediatori linguistici culturali ministeriali, ma la Casa Circondariale ha siglato una convenzione con l’’Associazione Cidis Onlus’ attraverso la quale si richiede l’intervento di un mediatore a chiamata. Entrano in istituto il cappellano cattolico, il pastore evangelico e i Testimoni di Geova. Solo 2 sono i volontari autorizzati a fare ingresso in istituto.

Salute

Nella Casa Circondariale è garantita la presenza di un medico 24 ore su 24 e si utilizza la cartella clinica informatizzata. Gli psichiatri coprono un servizio di 44 ore settimanali. Più nel dettaglio, una psichiatra è presente 38 ore in ATSM e un’altra copre le restanti 6 ore in attività aggiuntive. Tutte le procedure di reclutamento di psichiatri dedicati al carcere (avviso pubblico, concorso pubblico, indizione di incarichi di specialistica ambulatoriale) non hanno determinato l’accettazione degli incarichi da parte di alcun candidato. Gli psicologi garantiscono un servizio di 66 ore settimanali. Su 62 presenze, 4 donne presentano una diagnosi psichiatrica grave, una è tossicodipendente e una presenta una doppia diagnosi.
Il ginecologo entra in istituto per visite ambulatoriali mentre per problematiche più serie le donne vengono portate in strutture esterne. Ogni anno si tiene una giornata dedicata alla prevenzione, durante la quale vengono effettuati tutti gli screening del caso.

Eventi critici e sistema disciplinare

Nel corso dell’anno precedente sono stati registrati 15 casi di autolesionismo solo nella popolazione detenuta femminile. Pochi, invece, i rapporti disciplinari.
L’istituto si è dotato di un “Protocollo di prevenzione del rischio suicidario in istituto” così come richiesto dall’OMS e dal Dap.

Maternità

L’istituto non ospita madri detenute e per questo non sono previsti né gli spazi né i servizi adibiti a tale scopo.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Nell’istituto sono attivi corsi di alfabetizzazione, scuola media e il biennio del liceo artistico. Ogni corso è seguito da circa 10 donne. Il corso di alfabetizzazione è seguito anche da persone che hanno la licenza elementare ma hanno tuttavia bisogno di riprendere alcuni temi. Nessuna donna detenuta è inserita in corsi di formazione professionale. Nel reparto femminile è presente una sartoria nella quale lavorano 10 donne. Altre svolgono, a turnazione, mansioni alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria: 4 in cucina, 2 come portavitto, 1 magazziniera, 1 MOF, 2 parrucchiere-estetista, 5 pulizie.

Attività ricreative, culturali e sportive

Nel reparto femminile si tengono corsi di cineforum, ricamo, canto, pittura, teatro e scrittura creativa, oltre a un corso sulla genitorialità. È in attivazione un corso d’inglese. I corsi si tengono in media una volta a settimana per circa un’ora e mezzo; quello sulla genitorialità dura tutta la mattinata. Durante le ore di socialità, le donne detenute organizzano in autogestione laboratori di ricamo e cucito; mentre in estate sono impegnate nella coltivazione dell’orto. Tutte le donne sono coinvolte almeno in una di queste attività. Prima della pandemia da Covid-19, era attivo un corso di fitness. Tutte le attività sopra elencate sono gestite da associazioni di volontari, maggiormente presenti in questo padiglione. Non sono previste attività che vedano coinvolti donne e uomini detenuti.

Contatti con l’esterno

I colloqui, prenotabili solo telefonicamente, si svolgono anche il sabato ma non la domenica. E’ possibile effettuare colloqui in orari pomeridiani. In alternativa ai colloqui in presenza sono ancora previste le videochiamate. Dal carcere è possibile richiedere o rinnovare i seguenti documenti: Carta d’Identità, Patente, Permesso di soggiorno, Richiesta protezione internazionale, Spid.