Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Chieti

Sezione femminile Casa Circondariale di Chieti

Sezione femminile Casa Circondariale di Chieti

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Chieti

Indirizzo: Via Ettore Ianni 30, 66100 Chieti
Telefono: 0871 344034
Email: [email protected]
Posta certificata: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: urbana

Aspetti identificativi e problematiche

La Casa Circondariale di Chieti è un istituto di ridotte dimensioni, in cui sono presenti un reparto maschile e uno femminile; ognuno diviso in due sezioni, una per i protetti e una per i comuni. In un edificio separato vi è una sezione per i semiliberi ex art. 21 O.P. Al momento della visita, su 98 presenze 23 erano donne. La capienza della sezione femmnile è di 18 posti è risulta quindi sovraffollata. L’istituto, avendo a disposizione pochi spazi, ha ambienti detentivi troppo piccoli per il numero di persone che li abitano. In particolar modo, sono eccessivamente ridotte le dimensioni delle celle da tre nella sezione femminile per detenute comuni. Oltre all’ampiezza degli spazi, a livello strutturale l’edificio si presenta complessivamente in buone condizioni a seguito di recenti interventi di ristrutturazione.
Si riscontra, in generale, la carenza di attività e, soprattutto, di opportunità lavorative. La Direzione segnala un grande taglio nella quota dei finanziamenti destinati al pagamento delle mercedi dei detenuti assunti alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria. È stato richiesto un adeguamento, ma, nel frattempo, per non diminuire il numero dei pochi detenuti lavoranti, è stata ridotta la durata dei turni lavorativi.
Le piccole dimensioni e l’assenza di persone detenute con gravi problemi di salute mentale rendono l’istituto un luogo relativamente tranquillo. L’integrazione che si cerca tra persone detenute nei reparti comuni e nei reparti protetti è un elemento importante per ridurre la marginalizzazione di questi ultimi. Degno di nota il progetto sulla preparazione al rilascio delle persone a fine pena, entrato in vigore nel luglio 2022.

Struttura

L’istituto, aperto nel 1961, è complessivamente in buone condizioni. Tutte le sezioni sono state recentemente ristrutturate. Fa eccezione un cortile nel reparto femminile, attualmente chiuso e inutilizzato, che la Direzione sta valutando di trasformare in un nuovo passeggio o in un’aula destinata alle attività all’aperto per le detenute. L’Istituto si trova nella periferia della città ed è raggiungibile in autobus, con le linee urbane.

Spazi detentivi
Il reparto femminile è così suddiviso: sezione protette al piano terra, con 4 celle per le sex offenders e l’isolamento precauzionale da Covid-19; sezione comuni al primo piano con 6 stanze. Le celle al piano terra sono ampie e in buone condizioni. La luce naturale e la circolazione dell’aria sono sufficienti. C’è un bagno separato con doccia, lavabo e bidet. Anche le celle al primo piano sono in buone condizioni, ma gli spazi sono sicuramente più ridotti. Particolarmente critica è la cella per 3 persone in cui si ha poco spazio per muoversi. A differenza della sezione protette, i bagni del primo piano non sono dotati di bidet.
L’acqua calda e il riscaldamento funzionano correttamente e tutte le celle, al momento della visita, erano dotate di ventilatore.
In tutto il reparto le celle sono aperte almeno 8 ore al giorno e a tutte le detenute sono concesse 4 ore d’aria. Non è prevista nessuna forma di sorveglianza dinamica vera e propria. Le celle sono aperte durante il giorno e le detenute possono girare liberamente attraverso i corridoi e nelle aree comuni, senza uscire dalle sezioni.

Spazi comuni
In entrambe le sezioni femminili c’è una saletta per la socialità – dotata di tavolo, sedie e scaffali con libri – che viene utilizzata spesso per stendere i panni. Quella al primo piano è dotata anche di cyclette e biliardino. A differenza delle salette delle sezioni maschili, in quelle femminili non è presente il televisore. Nei corridoi, invece, sono posizionati due congelatori.
Al piano terra ci sono anche un’infermeria e un’aula destinata alle attività scolastiche, mentre al primo piano vi è un salone di parrucchieria.
All’esterno della palazzina vi è un’area verde per i colloqui nei mesi estivi e uno spazio per i passeggi dotato di una zona d’ombra e una protezione dalla pioggia. L’ambiente viene usato anche per stendere i panni. Nell’area passeggi sono presenti anche uno stereo e una macchina per il fitness poiché le detenute non hanno accesso alla palestra né al campetto.
L’istituto dispone di un teatro con una capienza di 120 persone, utilizzato dall’inizio della pandemia da Covid-19 per celebrare la messa, in quanto la piccola cappella è utilizzata al bisogno per la quarantena Covid.

Donne detenute

Su una capienza regolamentare di 18 posti, al momento della visita la sezione femminile ospitava in totale 23 donne detenute. Due di queste si trovavano al piano terra nella sezione protette, insieme ad un altra in isolamento precauzionale Covid-19. Delle 23 donne detenute solo una era di nazionalità straniera. per quanto riguarda la posizione giuridica, 18 donne erano condannate in via definitiva (il 78%). Non vi era nessuna donna autorizzata al lavoro all’esterno ex art. 21 OP o in semilibertà.

Personale

Il Direttore – Dott. Franco Pettinelli – ha l’incarico solo in questo Istituto. Sono presenti 2 funzionari giuridico-pedagogici a fronte dei 3 previsti in pianta organica e solo uno di questi lavora a tempo pieno, coadiuvato per qualche ora da un’altra funzionaria distaccata in un altro istituto. È prevista, a breve, l’integrazione di un terzo funzionario. Gli agenti della polizia penitenziaria presenti in Istituto sono 68 sugli 84 previsti in pianta organica. È presente un solo mediatore linguistico e culturale ministeriale, esperta ex art.80. Oltre al cappellano cattolico, entrano in istituto un ministro di culto anglicano, uno cristiano e uno evangelico. I volontari autorizzati a svolgere attività sono 60. Il magistrato di sorveglianza entra solo per casi eccezionali o particolari. Si segnala l’attivazione di uno sportello CAF interno.

Salute

Il medico responsabile del Presidio Sanitario è la Dr.ssa Ulisse Bambina, presente 38 ore a settimana. A differenza del servizio infermieristico, garantito h24, i quattro medici di guardia non riescono a garantire la stessa copertura essendo presenti in istituto fino alle ore 22:00 e la domenica fino alle ore 20:00. E’ previsto un servizio di ginecologia (2 ore settimanali) che dispone di un ecografo, ma non è presente quello di ostetricia. Vi sono, poi, un laboratorio odontoiatrico e uno per i servizi di fisioterapia. Al piano terra della sezione femminile è presente un’infermeria per le donne detenute.
Oltre al ginecologo, gli specialisti presenti in istituto sono: infettivologo (3 ore settimanali), odontoiatra (3 ore settimanali); ortopedico (1 ora settimanale); chirurgo (1 ora settimanale); oculista (2 ore settimanale); otorino (1 ora settimanale); dermatologo (2 ore settimanale); cardiologo (9/12 ore settimanali). L’assistenza sanitaria nell’istituto di Chieti è considerata più che adeguata. L’unica criticità rilevante segnalata è la breve durata dei contratti dei medici – solitamente mensili o trimestrali – che non consentono un’adeguata presa in carico dei pazienti. Non esiste una cartella clinica informatizzata.
Per quanto riguarda la salute mentale, gli psichiatri coprono un servizio di 28 ore settimanali e gli psicologi di 12 ore. L’istituto è di ridotte dimensioni e ha una popolazione detenuta senza particolari problematicità. Quando vengono riscontrate patologie psichiatriche, la persona viene trasferita in altri istituti della regione più idonei a gestire tali disagi. Sono presenti 7 donne tossicodipendenti in trattamento.

Eventi critici e sistema disciplinare

Nel 2021 non si sono registrati eventi critici. Raramente accadono situazioni che richiedono la convocazione del consiglio di disciplina e la sanzione disciplinare utilizzata più di frequente è l’ammonizione. Nel 2021 non è stato disposto nessun isolamento disciplinare nei confronti delle donne detenute.

Maternità

L’istituto non ospita madri detenute e per questo non sono previsti né gli spazi né i servizi adibiti a tale scopo.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Nella Casa Circondariale di Chieti vengono erogati – non in maniera regolare – corsi di alfabetizzazione, inglese e informatica. Al momento della nostra visita non erano in corso percorsi di scuola media né di scuola superiore. Entrambi vengono attivati ad hoc su richiesta della popolazione detenuta. In generale, si segnala una bassa richiesta di percorsi scolastici: attualmente solo 10 donne sono coinvolte.
Si riscontra, inoltre, la carenza di opportunità lavorative. La Direzione segnala un grande taglio nella quota dei finanziamenti destinati al pagamento delle mercedi delle persone detenute assunte alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria. È stato richiesto un adeguamento ma nel frattempo, per non diminuire ulteriormente il già esiguo numero di persone lavoranti, è stata ridotta la durata dei turni che oggi sono solo poche ore (generando stipendi di circa 70/80€ al mese). Al momento della visita 8 donne lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria. Due posti per addette alla pulizia sono a rotazione ogni 10/15 giorni, mentre gli altri sei, che si suddividono tra portavitto, lavanderia e parruccheria, hanno una durata maggiore (3/6 mesi). Nessuna donna detenuta è impiegata da datori di lavoro esterni.
Delle 23 donne presenti in istituto, 6 erano coinvolte in un corso di formazione professionale grazie a un progetto realizzato con Confartigianato e cofinanziato dalla Regione Abruzzo. La richiesta è, però, maggiore rispetto ai posti disponibili. Si tratta di un laboratorio di sartoria attualmente della durata di 100 ore, che dovrebbe prevedere in futuro un successivo modulo per raggiungere il monte ore necessario alla qualifica professionale.

Attività ricreative, culturali e sportive

Per le donne detenute le attività organizzate sono: teatro, rivista e attualità. Inoltre, viene realizzato un corso sulla prevenzione della violenza di genere, svolto dal Centro Antiviolenza Donna Alpha di Chieti.
Per quanto riguarda lo sport, si reca in istituto una volontaria in base alla sua disponibilità per tenere lezioni di ginnastica. Per regolarizzare tale attività è stata proposta una collaborazione con la facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Chieti, ancora non avviata.
Le attività ricreative, così come quelle lavorative, sono svolte insieme tra donne detenute comuni e protette, mentre è mantenuta netta la separazione tra uomini e donne se non per eventi particolari (religiosi, ricreativi etc). Fino al 2018 le attività scolastiche e il laboratorio teatrale si tenevano in comune tra uomini e donne, ma trattandosi di momenti di incontro sporadici si riscontrava un alto livello di distrazione. Per tale ragione si è deciso di effettuare entrambe le attività in maniera separata.

Contatti con l’esterno

I colloqui sono previsti tutti i giorni compreso il sabato, ma non la domenica. Non sono previsti colloqui in orari pomeridiani. È possibile prenotarsi sia via internet che recandosi di persona. E’ ancora prevista la possibilità di svolgere videochiamate, in sostituzione dei colloqui in presenza. Al momento della visita erano ancora concesse telefonate straordinarie rispetto a quanto previsto dal regolamento.
Nel luglio del 2022 è entrato in vigore un accordo con il comune di Chieti per la previsione di un servizio di preparazione al rilascio per le persone che si avvicinano al fine pena, coinvolgendo diverse risorse territoriali.