Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa di Reclusione di Brescia-Verziano

Sezione femminile Casa di Reclusione di Brescia-Verziano

Sezione femminile Casa di Reclusione di Brescia-Verziano

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa di Reclusione di Brescia-Verziano

Indirizzo: Via Flero 157, 25124 Brescia
Telefono: 030 3580386
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa di Reclusione maschile
Dislocazione: urbana

Aspetti identificativi e problematiche

La Casa di Reclusione di Brescia-Verziano è composta da tre sezioni, due maschili e una femminile. Il reparto maschile è una reclusione mentre quello femminile è una circondariale, nonostante le donne presenti siano soprattutto condannate in via definitiva (più dell’80%). A fronte di una capienza regolamentare di 72 posti, al momento della visita le persone detenute erano 128, di cui 38 donne. Le condizioni strutturali dell’istituto sono generalmente buone. Il reparto femminile è stato recentemente ristrutturato. Nell’intera struttura è applicato un regime a celle aperte e numerose sono le possibilità di studio e di lavoro, soprattutto se paragonate ad altre strutture lombarde.

Struttura

L’istituto si trova in zona urbana, raggiungibile tramite un autobus. La struttura è composto da due blocchi adiacenti, originariamente separati da un muro interno. Oggi il muro è stato abbattuto e le sezioni sono collegate, anche se sono mantenute separate. Negli anni recenti sono stati rifatti i tetti e le coperture, risolvendo così i gravi problemi di infiltrazioni. Vi sono grandi differenze nella qualità degli ambienti: i locali delle sezioni femminili sono in condizioni migliori e ristrutturati più recentemente rispetto a quelli maschili.

Spazi detentivi
Tutte le celle dell’istituto sono a “L”, con il bagno ricavato in un piccolo ambiente separato (dotato di wc e lavabo). Non è presente né la doccia né il bidet. La situazione tipica vede 2 ospiti per cella, in letti adiacenti non a castello. Ogni cella ha i termosifoni e l’impianto di riscaldamento si è rivelato correttamente funzionante. Le condizioni generali delle celle sono migliori nella sezione femminile rispetto a quelle maschili. Vi è in progetto di supplire all’assenza di bidet con delle vasche da sovrapporre alle tazze, ma al momento i bagni non ne sono dotati. Nella sezione femminile è stato recentemente messo in funzione l’impianto idraulico per l’acqua calda. L’intero istituto ha una tradizione consolidata di applicazione del regime con celle aperte almeno 8 ore al giorno.

Spazi comuni
Le sezioni hanno aree socialità con frigorifero e, in alcuni casi, televisione comune. Dispongono anche – cosa non comune – di sale con cucina dotata di piastre elettriche e – in un caso – di un forno. Le aree di socialità vengono utilizzate anche per svolgere alcune attività animate dai volontari, come il cucito. La struttura dispone di una cappella (circa 50 posti, usata anche come sala polivalente), di una palestra con attrezzi ginnici e di una piccola biblioteca. Il carcere dispone di un’ampia area esterna. É presente una cucina, rinnovata nel 2012, che serve l’intero istituto. Oltre ad una zona dedicata all’area verde per i colloqui, è presente un campo sportivo con un campo da calcio, oltre a due aree destinate ad orto (i prodotti sono raccolti e cucinati dalla mensa interna) ed una serra. La serra è usata solo in caso di commesse da parte del Comune di Brescia e si coltivano piante ornamentali usate negli spazi pubblici.

Donne detenute

Al momento della visita erano presenti 38 donne detenute. Di queste, 12 erano di origine straniera. Vi erano due donne collaboratrici di giustizia, le restanti erano nel circuito di Media sicurezza. Per quanto riguarda la posizione giuridica, nonostante la sezione femminile sia circondariale quasi tutte le donne erano condannate in via definitiva (31 su 38). Vi era una donna in regime di semilibertà.

Personale

La Direttrice dell’istituto è la Dott.ssa Francesca Paola Lucrezi. I funzionari giuridico-pedagogici presenti in istituto sono 3, uno in meno rispetto ai 4 previsti in pianta organica. Le unità di Polizia penitenziaria presenti erano 79, a fronte delle 96 previste. Oltre al ministro di culto cattolico, sono presenti ministri per i Testimoni di Geova ed gli Evangelisti. Viene riferito che le persone di fede musulmana non richiedono la presenza di un Imam ma pregano in cella ognuna per conto proprio o, occasionalmente, in gruppo nella palestra. Inoltre, è presente una mediatrice linguistico culturale che entra settimanalmente in istituto e 2 agenti di rete che svolgono attività di supporto all’area trattamentale.

Salute

I tempi di accesso ai servizi di assistenza sanitaria risultano allineati a quelli erogati dalle strutture sanitarie all’esterno. A domanda specifica, è stato dichiarato un tempo sorprendentemente breve (10 giorni) per le liste di attesa di cure odontoiatriche, che mediamente sono invece piuttosto lunghe. La guardia medica così come quella infermieristica è garantita 12 ore (dalle 8 alle 20). Per circa 2 ore al giorno è poi presente in struttura un coordinatore delle attività infermieristiche, in condivisione con la Casa Circondariale di Brescia Canton Mombello. Gli specialisti presenti settimanalmente sono lo psichiatra, lo psicologo e l’odontoiatra, mentre le prestazioni di ecografia, ortopedia, ginecologia, dermatologia, cardiologia e oculistica sono erogate su chiamata. Il servizio di ginecologia è erogato generalmente una volta al mese. Inoltre, è possibile effettuare screening oncologici. Le visite radiologiche vengono effettuate invece presso la Casa Circondariale di Canton Mombello. Le analisi e visite che non possono essere effettuate in istituto vengono svolte presso l’ospedale e non sono stati manifestati problemi rispetto ai tempi di accesso. I farmaci vengono forniti dalla farmacia ospedaliera e sono disponibili per tutte le necessità, compresi quelli anti-retrovirali. Le terapie farmacologiche sono somministrate in reparto. Per le persone tossicodipendenti interviene l’ATS di Brescia con un’apposita équipe, presente in struttura tutte le mattine, che comprende personale medico, infermieristico, psicologico e sociale. Le terapie metadoniche sono somministrate solo se in continuità rispetto ad una presa in carico del SerD precedente alla carcerazione. Per quanto riguarda le patologie psichiatriche, all’ingresso la persona detenuta viene valutata dal medico di turno, poi sottoposta ad una valutazione da parte degli psicologi e solo se necessario interviene infine lo psichiatra. Le persone con problemi tali da non poter essere gestiti localmente vengono di regola trasferiti nella Casa di Reclusione di Vigevano (PV).

Eventi critici e sistema disciplinare

Ad ottobre 2022 una donna detenuta nella sezione femminile si è tolta la vita in cella. Si trovava nel carcere di Brescia solo da pochi mesi. L’evento è successivo alla visita svolta in istituto, durante la quale non viene infatti segnalato nessun evento critico particolare. Anzi, stando a quanto riferito, nella sezione femminile il numero di eventi critici risultava piuttosto basso e comunque diminuito rispetto ai periodi precedenti. Viene inoltre segnalata l’applicazione del protocollo per la prevenzione del rischio suicidario, tramite il monitoraggio degli ingressi e le valutazioni eseguite da psicologi e psichiatri in struttura.

Maternità

L’istituto non è dotato di strutture specifiche per donne detenute con prole al seguito, pertanto non sono presenti né spazi né servizi appositi per minori.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Sono presenti corsi di alfabetizzazione, corsi di licenza media e superiore (geometra e operatore di moda). Alcuni persone seguono corsi universitari e ricevono tutoring di studenti esterni, tipicamente per corsi di economia e commercio e di ingegneria, erogati grazie ad una convenzione con l’Università di Brescia. I corsi sono misti, frequentati da uomini e donne. É inoltre prevista l’attivazione di gruppi di formazione Peer support con altri studenti detenuti.
É attiva nel carcere la cooperativa NITOR, ramo “sociale” di un’azienda privata. L’azienda commissiona il confezionamento di cialde di caffè e impiega sia uomini che donne, su turni separati. La direzione fa notare che se fossero disponibili spazi maggiori la collaborazione tra il carcere e le realtà esterne potrebbe essere più ampia. Nella struttura trovano spazio anche alcune realtà artigianali, tra cui un laboratorio per la lavorazione del cachemire, un laboratorio di pasticceria, uno di cucito e un corso di giardinaggio. Al momento della visita erano 4 le donne che lavoravano per datori di lavoro esterni (corso di acconciatore e estetista) e 6 alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria.

Attività ricreative, culturali e sportive

All’interno della sezione femminile sono erogate diverse attività sportive: palestra, danza LYRIAC, volley femminile. Si tiene poi un corso di teatro e un laboratorio di scultura. E’ prevista un’attività di sostegno alla genitorialità gestita dalla Cooperativa Famille.

Contatti con l’esterno

I colloqui si svolgono nelle mattine del martedì, mercoledì e – a turno – sabato e domenica in una sala apposita, dotata di 12 tavolini e climatizzata. In estate i colloqui vengono svolti nell’area verde all’esterno. Le sezioni dispongono dei dispositivi telefonici ormai comuni, dotati di lettore di schede che consente la gestione del credito e dei numeri consentiti.