Criminalità

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1024 538 Diciannovesimo rapporto sulle condizioni di detenzione

Criminalità e reati

Secondo i dati raccolti dal Ministero dell’Interno, analizzando la delittuosità in Italia nel periodo gennaio – novembre 2022, si nota un lieve incremento del dato complessivo dei reati rispetto all’analogo periodo del 2021.

Detto incremento non è comunque tale da raggiungere i livelli pre-pandemici: operando un raffronto dei dati, nel quadriennio 2019-2022, sulla delittuosità complessiva valutata per i primi 11 mesi di ciascun anno, i dati relativi ai primi 11 mesi del 2022 si sono attestati su valori intermedi rispetto a quelli del 2020 e 2021 (più bassi), e quelli del 2019 (più elevati).

Si parla infatti di 2.116.136 delitti1) denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria nel 2019, a fronte di 1.994.244 dello scorso anno. Nel 2020 si contavano 1.753.967 delitti, con un decremento pari al -17,1%, mentre nel 2021 l’incremento rispetto all’anno precedente era stato del 10,3% con 1.935.309 delitti. I numeri del 2022 invece dimostrano un incremento rispetto al 2021 del 3%, una crescita sicuramente più lieve rispetto al divario 2020-2021 e comunque in calo rispetto al 2019.

Sempre secondo i dati ministeriali, in particolare, nel 2022 sono stati commessi 309 omicidi volontari.

I numeri sono in leggera crescita nell’ultimo triennio, in linea con il lieve incremento della criminalità in generale: nel 2021 il Ministero dell’Interno aveva contato infatti 302 omicidi, mentre nel 2020 se ne conteggiavano 285. È vero però che l’interezza dei dati sulla criminalità aveva subito un forte calo durante il periodo pandemico e, dunque, i dati rilevati post-pandemia risultano in leggero rialzo, per tornare ad assestarsi attorno alle cifre precedenti all’emergenza sanitaria, ma si inseriscono in un trend generale in discesa: erano 316 gli omicidi nel 2019, 360 nel 2018.

È importante osservare che del numero totale di omicidi commessi lo scorso anno, 137 – quasi la metà – sono stati compiuti in ambito familiare e/o affettivo: di questi, la quasi totalità delle vittime sono donne: 122 su 137 sono infatti femminicidi.

In più, il Ministero dell’Interno opera un raffronto dei dati sugli omicidi commessi negli ultimi 15 anni, considerando il periodo 2007-2021. Possiamo osservare che i numeri sugli omicidi seguono un trend generale di drastica decrescita: mentre nel 2007 sono stati commessi 632 omicidi, nel 2021 se ne contavano 302, con un calo del -52,2%; in 15 anni, dunque, il numero di omicidi commessi si è dimezzato. Suggestivo è il dato riportato dal Ministero relativo al 1990, anno in cui furono commessi 3.012 omicidi.

Ulteriore dato su cui vale la pena soffermarsi, riguarda i c.d. “reati informatici”, che lo scorso anno sono stati 199.782.

Operando un confronto dei dati sulla criminalità informatica nel quadriennio 2019-2022 valutata per i primi 11 mesi di ciascun anno, emerge che, dopo una tendenziale crescita negli ultimi anni sino al 2021, i dati al novembre 2022, sembrano evidenziare una prima flessione, sebbene si tratti di dati operativi e quindi suscettibili di variazioni. Nel 2020, infatti, i reati informatici erano 168.260, il 38,7% in più rispetto ai 121.276 del 2019; nel 2021 il trend era ancora in crescita, con 234.689 reati informatici, il 39,5% in più rispetto all’anno precedente; nel 2022, invece, vi è stato un decremento del -14,9%.

In particolare, rispetto all’utilizzo dei mezzi informatici e del web per la commissione dei reati, è interessante analizzare il dato sulle truffe, che nel 2022 sono state 199.782. Di queste, il 68%, quasi 2 truffe su 3, sono state perpetrate via web.

Inoltre, il Ministero dell’Interno – Direzione generale Servizi Antidroga2) fornisce un focus trimestrale sui delitti in violazione della normativa sugli stupefacenti. Anche in questo caso, si tratta di dati operativi – e quindi suscettibili di flessioni – che riguardano il totale dei delitti segnalati. Nel periodo luglio – settembre del 2022, sono state segnalate all’autorità giudiziaria un totale di 5.756 persone. Di queste, 3.706 sono state arrestate, 2.002 sono state rilasciate sotto libertà vigilata e 48 sono risultate irreperibili. Tra le persone coinvolte, 2.065 erano straniere e 304 erano minorenni. Prendendo in considerazione i dati degli altri tre trimestri, possiamo contare un totale di 18.430 persone segnalate nell’anno precedente (da gennaio a settembre 2022); di queste, gli stranieri rappresentano il 34,7%.

Un altro dato significativo è quello dei detenuti presenti al 31 dicembre 2022 suddivisi per categorie di reati commessi3), secondo quanto riportato dalle statistiche del Ministero della Giustizia. Occorre innanzitutto ricordare che il totale dei reati è sempre maggiore rispetto alla popolazione detenuta, dal momento che le persone ristrette possono aver commesso più di un reato e sono quindi inserite in ogni categoria corrispondente a ogni reato commesso. Osservando il numero delle persone detenute al 31 dicembre 2022 (56.196) e il numero di reati commessi (134.132) troviamo una media di circa 2,4 reati per detenuto.

La maggior parte della popolazione detenuta si trova in carcere per delitti contro il patrimonio, con un totale di 32.050, subito seguiti da quelli contro la persona (24.402) e quelli in violazione della normativa sulle droghe (19.338). Seguono poi le altre categorie, che contano numeri decisamente più ridotti: al quarto posto le persone detenute per reati contro la pubblica amministrazione sono 9.302, per associazione di stampo mafioso sono 9.068.

Se si guarda invece la nazionalità dei detenuti divisi per categoria di reato, si può osservare come la maggioranza dei reati siano commessi da italiani, dal momento che questi sono la prevalenza dei detenuti presenti.

I reati previsti dal T.U. Immigrazione sono realizzati, per ovvie ragioni, soprattutto da stranieri (91,4%) mentre per quasi tutte le altre categorie i numeri si invertono. I reati di associazione di stampo mafioso sono commessi per circa il 97% da italiani; i detenuti italiani, poi, hanno commesso il 72,1% dei reati contro il patrimonio; delle violazioni della legge sulle droghe, il 70% sono realizzate da italiani; infine, i reati contro la persona sono commessi per il 68,8% da italiani.

Per concludere, il Ministero della Giustizia riporta una serie storica4) dei numeri dei detenuti presenti negli istituti di pena dal 2008 al 2022 divisi per reato commesso, conteggiati al 31 dicembre di ciascun anno. Anche in questo caso, le singole persone possono aver commesso più di un reato e pertanto i numeri sono sempre maggiori rispetto al totale dei detenuti presenti. Come si può immaginare, i reati numericamente più rappresentati, come quelli contro il patrimonio, la persona o la violazione del T.U. sugli stupefacenti, sono quelli che subiscono le variazioni più evidenti nel corso del tempo per via dei cambiamenti numerici della popolazione detenuta.

Confrontando i dati del 2008 con quelli del 2022, possiamo osservare come le persone detenute che hanno commesso reati contro il patrimonio siano attualmente il 14,7% in più, quelle che hanno commesso reati contro la persona siano invece il 19,8% in più. Le persone detenute per violazioni del T.U. sugli stupefacenti, al contrario, sono calate del -17,7%; quelle ristrette per reati previsti dal T.U. Immigrazione, poi, hanno subito un decremento significativo, pari al -33,7%.
Infine, vale la pena riportare anche le variazioni che hanno subito i numeri delle persone detenute per aver commesso reato di associazione di stampo mafioso, che sono circa il 42% in più rispetto al 2008, e per i reati contro la Pubblica Amministrazione, che sono il 33,8% in più.

References

References
1 I reati si distinguono in delitti e contravvenzioni. I delitti (art. 39 c.p.) sono quei reati per i quali è prevista la pena dell’ergastolo, della reclusione, della multa, mentre le contravvenzioni sono quei reati per i quali è prevista la pena dell’arresto e/o dell’ammenda (ex art. 17 c.p.).
2 https://antidroga.interno.gov.it/temi/report/dati-statistici/
3 https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST417055&previsiousPage=mg_1_14
4 https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST613925&previsiousPage=mg_1_14