Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Modena ‘Sant’Anna’

Sezione femminile Casa Circondariale di Modena ‘Sant’Anna’

Sezione femminile Casa Circondariale di Modena ‘Sant’Anna’

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Modena ‘Sant’Anna’

Indirizzo: Strada Sant’Anna 370, 41122 Modena
Telefono: 059 450800
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: extraurbana

Aspetti identificativi e problematiche

L’istituto è composto da dodici sezioni maschili e da una femminile. Al momento della visita le persone detenute erano complessivamente 387, di cui 21 donne. La sezione femminile è ospitata nel vecchio padiglione, risalente all’anno di apertura e gravemente danneggiato durante la rivolta scoppiata nell’istituto nel marzo 2020. Il padiglione è stato riaperto progressivamente nel corso degli ultimi due anni man mano che procedevano i lavori di ristrutturazione. Le pareti sono state tinteggiate e gli ambienti sembrano complessivamente in condizioni accettabili. Tuttavia permangono alcune problematiche, riguardanti per esempio le docce comuni, che presentano muffe e problemi di condensa e spandimento acqua. Gli spazi detentivi riservati alle donne sono piuttosto angusti. Al momento della visita nessuna donna risulta iscritta a corsi scolastici. Nessuna delle donne presenti era inoltre impiegata in attività lavorative né in corsi di formazione professionale.

Struttura

La struttura è composta da un vecchio padiglione, costruito a partire dal 1980 ed inaugurato nel 1991, e da un nuovo padiglione aperto nel 2013 per detenuti uomini definitivi. Al vecchio padiglione vi sono 6 sezioni maschili site ai piani più alti, mentre la sezione femminile si trova al piano terra.

Spazi detentivi
Gli spazi detentivi riservati alle donne sono piuttosto angusti e le finestre sono schermate. Le celle ospitano tutte due donne, ciascuna su letti a castello. Il mobilio sembra piuttosto vecchio, lo spazio è poco luminoso a causa delle schermature alle finestre. Le docce presenti nei piccoli bagni all’interno delle celle sono in cattive condizioni. Non ci sono bidet nelle celle della sezione femminile.

Spazi comuni
Sono presenti due biblioteche al vecchio padiglione, di cui una apposita per la sezione femminile, la quale può essere utilizzata anche come sala comune polifunzionale, ma solo su richiesta e previa autorizzazione. Vi sono poi a disposizione delle donne detenute una palestra, un campetto in cemento e ulteriori spazi per la scuole e altre attività.

Donne detenute

Al momento della visita erano presenti nell’istituto 21 donne detenute, a fronte di una capienza regolamentare di 36 posti. L’istituto, dunque, non si presenta sovraffollato. Si tratta di tutte detenute comuni. Due terzi sono donne detenute con condanna definitiva (16 su 21) . Nessuna è in regime di semilibertà né in art. 21.

Personale

Per quanto riguarda il personale, un dato critico è la carenza di funzionari giuridico-pedagogici, previsti in numero di 5 in pianta organica, comunque esiguo rispetto alla capienza dell’istituto, che ospita complessivamente quasi 400 persone. Di questi 5 posti previsti, solo 3 posti sono effettivamente coperti. A ciò si accompagna una forte carenza del personale amministrativo e contabile: a fronte di una pianta organica di 23 unità se ne contano solo 10 attive. Inoltre, la Direttrice Dott.ssa Anna Albano è anche vicedirettrice dell’istituto di Piacenza e non vi sono vicedirettori. Il Magistrato di sorveglianza entra in istituto almeno una volte al mese.
È presente un mediatore culturale ministeriale. Vi è inoltre uno sportello stranieri gestito dal Comune di Modena e che si occupa del rinnovo dei documenti di soggiorno e che fornisce informazioni all’ingresso. Lo stesso opera anche con lo sportello dimittendi. Oltre al cappellano si recano in istituto ministri di culto per le persone di fede Cristiana evangelica, Islamica, Ortodossa e per i Testimoni di Geova.

Salute

Nell’istituto è presente un medico 24 ore su 24. Il rifacimento dei locali sanitari dopo la rivolta del marzo 2020 ha migliorato la strumentazione a disposizione: sono state aumentate le prestazioni specialistiche fornite in istituto e vi sono 6 medici che operano con continuità, tra cui il ginecologo e l’ostetrica. Per le donne detenute viene infatti effettuata attività di screening per ostetricia, ginecologia, oncologia.
Inoltre, vi è una buona presenza di psicologi e psichiatri, con un totale complessivo rispettivamente di 93 e 15 ore settimanali. A seguito dell’abuso di medicinali verificatosi durante la rivolta del 2020, l’area sanitaria ha adottato un nuovo protocollo per la somministrazione di psicofarmaci (ridotti a due sole tipologie di farmaci ritenute più adatte) che vengono somministrati solo in forma liquida e in orario serale. In questo modo chi assume farmaci per regolare il riposo li prende effettivamente prima del sonno notturno e non rimane sonnolento durante il giorno, magari non riuscendo comunque a dormire la notte.
Inoltre, nell’istituto si conta un alto numero di persone detenute tossicodipendenti, ma solo una minima parte di questi è sotto trattamento. Tutte e 21 le donne presenti donne si sono dichiarate tossicodipendenti, ma solo 8 sono certificate come tali e, perciò, seguono adeguato trattamento, mentre le altre fanno uso di psicofarmaci generici.

Eventi critici e sistema disciplinare

Nel 2021 non è stato registrato neanche un episodio di autolesionismo nella sezione femminile. L’anno prima ne era stato registrato solo uno. Sono previsti programmi di prevenzione sanitaria specifici.

Maternità

Non sono previsti spazi appositi dedicati alle detenute con figli. Né durante l’ultima visita né in quelle effettuate negli anni precedenti è stata mai rilevata la presenza di donne detenute insieme ai loro figli.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Al momento della visita i corsi scolastici per le donne erano interrotti per mancanza di partecipazione. Vi è poi il progetto di tutoraggio scolastico condotto sia al maschile che al femminile dalle/i volontarie/i di “Carcere Città”, ma non si registra partecipazione da parte delle donne.
Mentre per quanto riguarda gli uomini detenuti circa il 30% era impiegato in attività lavorative, per quanto riguarda le donne nessuna disponeva di un lavoro, né alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria né per aziende esterne. Non si registra neppure la presenza di corsi di formazione professionale, mentre per gli uomini è attivo un corso di agricoltura, uno di ristorazione e a breve uno nel campo edile.

Attività ricreative, culturali e sportive

Le donne detenute della sezione femminile hanno accesso alla palestra una volta alla settimana, quando è prevista un’ora di sport con la UISP. Le attività offerte sono la pallavolo e corsi di zumba. Per quanto riguarda, invece, le attività culturali, per la sezione femminile vi è il progetto “Ricomincio da me” che coinvolge 10 donne e quello “Cammina, danza, sollevati” organizzato dalla Casa delle donne di Modena per altre 10 donne. Inoltre, è possibile partecipare al corso di teatro del “Teatro dei Venti”, sia per le donne che per gli uomini detenuti.

Contatti con l’esterno

I colloqui si svolgono tutte le mattine, compreso il sabato ma esclusa la domenica. Non sono invece previsti colloqui pomeridiani. I colloqui sono prenotabili sia via internet che via telefono, e anche personalmente all’interno dell’istituto. E’ inoltre prevista la possibilità di effettuare videochiamate in aggiunta ai colloqui in presenza. Recentemente, poi, sono state aumentate le postazioni e le linee disponibili al fine di permettere un maggior ricorso alle videochiamate.