Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale ‘Francesco Di Cataldo’ – Milano San Vittore

Sezione femminile Casa Circondariale ‘Francesco Di Cataldo’ – Milano San Vittore

Sezione femminile Casa Circondariale ‘Francesco Di Cataldo’ – Milano San Vittore

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale ‘Francesco Di Cataldo’ - Milano San Vittore

Indirizzo: Piazza Filangieri Gaetano 2, 20123 Milano
Telefono: 02 438521
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: urbana

Aspetti identificativi e problematiche

La Casa Circondariale di San Vittore ospita al suo interno diverse sezioni maschili (più di 800 persone), un centro clinico e una sezione femminile, divisa in tre aree detentive. A fronte di una capienza regolamentare di 98 posti, al momento della visita la sezione femminile ospitava 79 donne. La responsabile sanitarie riferisce come tra queste vi sia una presenza massiccia – pari a 1 su 4 – di pazienti con diagnosi psichiatriche. Viene inoltre segnalata l’aumento di situazioni di dipendenza derivante dall’abuso di farmaci.
Da un punto di vista strutturale, l’intera sezione necessita di urgenti e consistenti interventi di ristrutturazione. Le celle sono di dimensioni assai ridotte, non idonee ad ospitare due o tre persone, in molte di esse manca inoltre il mobilio per contenere i vestiti e gli effetti personali, tenuti in scatole sotto i letti. Il piccolo ambiente bagno delle celle – utilizzato in parte anche per cucinare – non è dotato di doccia e nel reparto al piano terra il wc è alla turca. In alcune celle non vi è neanche una porta a separare l’ambiente con i letti da quello bagno/cucina.
Da tre anni non c’è più un servizio ginecologico interno, andando ogni volta il bando deserto. I controlli di routine vengono effettuati all’esterno, così come i servizi di ostetricia. Tale carenza risulta particolarmente grave data la frequente presenza di donne in stato di gravidanza.

Struttura

L’edificio, operativo come penitenziario cittadino dal 1879, è collocato in pieno centro di Milano. Nei pressi di San Vittore ci sono le fermate di 4 linee bus, 2 linee metro e un tram. La Casa Circondariale è composta da diverse sezioni per detenuti uomini, un centro clinico e una sezione femminile, divisa in tre aree detentive: la prima per donne condannate in via definitive o ricorrenti, la seconda per donne in attesa di giudizio o appellanti, la terza per nuove giunte e persone affette da patologie psichiatriche/dipendenze a causa della vicinanza con l’infermeria, che a sua volta ha al suo interno alcune celle (videosorvegliate).

Spazi detentivi
La sezione femminile di San Vittore è suddivisa in tre aree detentive, dislocate su tre piani. Al piano terra vi è la sezione penale, adibita ad ospitare donne detenute definitive e ricorrenti, 19 al momento della visita. Il primo piano ospita invece donne in attesa di giudizio o appellanti, 36 al momento della visita. Entrambe le sezioni sono a celle aperte, la prima dalle ore 8 alle ore 21 e la seconda dalle 8 alle 20. Nonostante la nuova circolare sulla Media sicurezza preveda la chiusura alle 20, nella sezione penale è stato deciso di mantenere l’orario precedente. Al secondo piano invece vi è una sezione chiusa adibita in teoria alla permanenza delle nuove giunte che, dopo un periodo di isolamento fiduciario, dovrebbero accedere alla sezione sottostante. Concepita come ambiente per permanenze brevi, in realtà la sezione ospita donne anche per periodi lunghi se non sono disponibili posti nei piani sottostanti. In questi casi pare però che sia possibile seguire la routine delle donne nella sezione al primo piano, con stessi orari di apertura delle celle e possibilità di partecipare alle stesse attività. Oltre a quelle appena arrivate e a quelle in attesa di posto, la sezione ospita donne con patologie psichiatriche, dipendenze e in generale le persone di più complessa gestione. Delle 22 donne presenti al momento della visita, 8 erano in questa sezione per tali ragioni. Sempre al secondo piano, vi è poi un piccolo reparto infermeria composto da quattro celle (di cui una inagibile) che ospitano donne per cui è richiesta la video sorveglianza per problemi psichici o per altre criticità di natura sanitaria. Al momento della visita 2 donne erano detenute in questo reparto.
Tutte le celle della sezione femminile sono di dimensioni assai ridotte. In nessuna delle celle visitate, al piano terra e al primo piano, sono garantiti 3 mq calpestabili a persona. Le celle hanno tutte tre posti letto, alcune sono occupate da due persone e altre da tre. In molte di esse manca il mobilio per contenere i vestiti e gli effetti personali, tenuti in scatole sotto i letti. Il piccolo ambiente bagno delle celle – utilizzato in parte anche per cucinare – non è dotato di doccia né di bidet e nel reparto al piano terra il wc è alla turca. In due celle al primo piano non vi è neanche una porta a separare l’ambiente con i letti da quello bagno/cucina.
La direzione segnala di aver più volte richiesto all’Amministrazione di provvedere alla ristrutturazione della sezione, oggetto anche di recenti colloqui con il Capo Dap. Nonostante i ripetuti solleciti, per il momento non è stato ancora approvato alcun tipo di intervento.

Spazi comuni
Tutte e tre le sezioni (eccetto il reparto infermeria) hanno una propria sala per la socialità. La meglio attrezzata e curata è quella della sezione penale, che si presenta come un vero e proprio salottino munito di tv, divani, fornetto, frigoriferi comuni, cyclette e libreria ben fornita. Le salette socialità degli altri piani sono invece molto più spoglie e meno curate e per questo poco utilizzate.
La biblioteca è utilizzata sia per il servizio del prestito libri (per due ore al giorno) che come sala polifunzionale per alcune attività e servizi (tra i quali lo sportello Naga, lo sportello antiviolenza, laboratorio di scrittura autobiografica, l’arte terapia individuale, sportelli per la genitorialità). Vi è inoltre una piccola palestra aperta tutti i pomeriggi a chi ne fa richiesta.
Per quanto riguarda gli spazi esterni, vi è un cortile curato da una donna lavorante e utilizzato per le attività durante i periodi estivi e un’ara passeggi (fruibile dalle 9 alle 11 e dalle 13 alle 16) con campo da calcetto in erba sintetica, rete da pallavolo e copertura per proteggere dagli agenti atmosferici.

Donne detenute

Su una capienza regolamentare di 98 persone, al momento della visita la sezione di San Vittore ospitava 79 donne, tutte detenute in regime comune. Tra queste, 19 erano condannate in via definitiva o ricorrenti, mentre le restanti erano in attesa di giudizio o appellanti. Tre donne sono autorizzate al lavoro esterno ex art. 21 OP. Non vi sono donne semilibere.
Per quanto riguarda la nazionalità, 37 erano le donne di origine straniera, provenienti per la maggior parte da paesi dell’Est Europa e del Sud America.

Personale

Vi è un unico funzionario giuridico-pedagogico assegnato alla sezione femminile che probabilmente sarà a breve affiancato da un collega entrata in servizio con il recente concorso. Un esperto ex art. 80 OP si reca in istituto per svolgere attività di osservazione con chi ha una condanna definitiva. Un assistente sociale e uno psicologo entrano per le donne seguite dal SerD. E’ presente un coordinatore della mediazione culturale e poi in base alle necessità vengono chiamati mediatori delle specifiche lingue. Oltre al cappellano, i ministri di culto che si recano nella sezione con maggiore frequenza sono i Testimoni di Geova e gli evangelisti. Vi sono due suore e altri volontari che si occupano principalmente di sostegno scolastico e accoglienza delle nuove giunte.

Salute

Per quanto riguarda il personale sanitario, l’unica presenza costante è il servizio infermieristico 24h. Non vi è un medico di reparto e in caso di necessità viene chiamato il dottore nel centro clinico dell’istituto. Da tre anni non c’è più un servizio ginecologico interno, andando ogni volta il bando deserto. I controlli di routine vengono effettuati all’esterno, così come i servizi di ostetricia. Tale carenza risulta particolarmente grave data la frequente presenza di donne in stato di gravidanza. Gli unici specialisti che si recano regolarmente nella sezione femminile sono una psichiatra (6/8 ore a settimana), uno psicologo, un dentista (due volte alla settimana), uno pneumologo e uno psicologo del SerD. Le altre visite specialistiche si svolgono nel centro clinico dell’istituto.
La psichiatra riferisce che circa il 25% delle donne detenute soffre di diagnosi gravi, ad esempio di depressione, disturbo bipolare e della personalità. Circa 20 sono le donne in carico al SerD, tra le quali 5 assumono terapia metadonica. Viene segnalata inoltre la sempre più frequente presenza di dipendenze da farmaci, particolarmente difficili da gestire anche perché non prese in carico dai servizi per le dipendenze. Quasi tutte le donne detenute assumono farmaci per il sonno e una parte consistente e una parte per il controllo dell’ansia e per disturbi di adattamento.

Eventi critici e sistema disciplinare

Nel 2021 sono stati disposti 2 Tso presso l’ospedale Niguarda. I casi di autolesionismo sono stati 86, riguardando in totale 26 donne detenute. I tentati suicidi sono stati 4, di cui 3 a detta della direzione a scopi dimostrativi.
In generale viene riferito che nel corso del 2022 gli eventi critici risultano di più scarsa entità, senza che sia mai stato necessario l’intervento dell’autorità sanitaria. Da segnalare come evento critico il tragico avvenimento del maggio 2022, quando una donna detenuta a San Vittore all’ottavo mese di gravidanza fu portata d’urgenza al Niguarda dove partorì il bambino già morto.
Nel 2021 sono stati disposti 11 isolamenti disciplinari. Per quanto riguarda la modalità di svolgimento, secondo l’area trattamentale sono rari i casi in cui viene disposto e la sua durata massima è di 5 / 6 giorni. L’isolamento viene svolto nelle stanze dell’infermeria dove comunque, visto il costante via vai di persone, è sempre garantito il contatto con lo staff sanitario e non.

Maternità

I bambini con le madri detenute sono ospitati nell’ICAM di San Vittore, situato in una struttura esterna. Tra la primavera e l’estate del 2022 la sezione femminile di San Vittore ha ospitate molte donne in stato di gravidanza. Nella visita precedente di Antigone, a inizio giugno, se ne contavano 8 in contemporanea. Una nona, uscita da poco, era la donna che ha perso il bambino dopo un parto d’urgenza al Niguarda. La presenza di tutte queste donne incinte era dovuta ad una maxi operazione di polizia in stazione centrale e alla modifica della procura di Milano delle disposizioni per le forze dell’ordine di procedere con la carcerazione anche in caso di donne incinta per le quali è previsto il rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena (art. 146 cp). La permanenza in istituto durava circa un mese, il tempo di attendere il definitivo e richiedere così il differimento pena. A gennaio 2023 viene segnalata la ripresa di arresti di donne incinte e la presenza in sezione di quattro donne in stato di gravidanza, di cui una gemellare. Il passaggio in ICAM, visti gli spazi più idonei della struttura, viene però ostacolato dall’assenza di infermiere h24 ed è pertanto preferita la permanenza in sezione. In totale, in meno di un anno, hanno fatto ingresso nella sezione di San Vittore circa 50 donne incinte.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Al momento della visita, 15 donne risultavano iscritte a corsi scolastici. L’offerta formativa consiste in corsi di alfabetizzazione e scuola media. Una donna era iscritta all’istituto di ragioneria.
Le donne detenute che lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria erano 29. La maggior parte delle mansioni seguono una turnazione mensile, mentre alcune hanno durata maggiore (es. lavorante per il giardino, la cuoca, la lavorante per la lavanderia e la lavorante addetta al laboratorio gestito dalla suora che entra in istituto con varie mansioni). Vi sono poi 2 donne assunte da un datore di lavoro esterno (la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti) impiegate in un laboratorio di ostie all’interno della sezione. Tre donne sono autorizzate al lavoro esterno ex art. 21 OP nello spaccio degli agenti.
Alla data della visita per le donne era previsto solo un corso professionalizzante per la manicure che rilascia un attestato ufficiale. Il corso è strutturato in moduli brevi (30 ore), per far sì che possa essere seguito con maggiore facilità. E’ previsto poi un corso per Hccp.

Attività ricreative, culturali e sportive

Le attività sportive previste consistono nella partecipazione alla squadra di pallavolo, al corso di yoga (tenuto da una volontaria) e da un laboratorio sportivo in palestra. Non sono previste con regolarità occasioni di incontro tra donne e uomini detenuti a San vittore, se non per eventi importanti aperti al pubblico organizzati dalla Direzione dell’istituto.

Contatti con l’esterno

I colloqui si svolgono dal martedì al sabato dalle 9 alle 15. Se vi è la necessità si fa in modo di organizzarli anche il pomeriggio. Sarà a breve prevista la possibilità di svolgere colloqui anche la domenica. Al momento della visita, le donne detenute effettuano 6 telefonate a settimana.