Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Verona – Montorio

Sezione femminile Casa Circondariale di Verona – Montorio

Sezione femminile Casa Circondariale di Verona – Montorio

1024 576 Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

Sezione femminile Casa Circondariale di Verona - Montorio

Indirizzo: Via San Michele 15, 37141 Verona
Telefono: 045 8921066
Email: [email protected]
PEC: [email protected]
Tipologia: sezione femminile in Casa Circondariale maschile
Dislocazione: extraurbana

Aspetti identificativi e problematiche

La Casa Circondariale Montorio-Verona è composta da due blocchi detentivi, uno maschile (con 5 sezioni) e uno femminile (con 2 sezioni). A fronte di una capienza regolamentare di 337 posti, al momento della visita le persone detenute erano 488, di cui 43 donne.
Il blocco femminile ospita due sezioni identiche, sia per circuiti che per opportunità trattamentali. In entrambe vige un regime di celle aperte dalla mattina alla sera. Data la capienza di 36 posti, anche nel reparto femminile si registra una situazione di sovraffollamento, con un tasso del 126%.
La struttura presenta ambienti spaziosi, ma vi sono alcune stanze totalmente inutilizzate data la loro inadeguatezza strutturale. Rispetto al reparto maschile, gli spazi detentivi femminili appaiono relativamente più accoglienti anche se decisamente più ristretti. All’esterno sono presenti aree verdi e grandi spazi per le lavorazioni e le diverse attività. All’interno del reparto femminile si svolgono diverse attività culturali, mentre non viene rilevato alcun corso professionalizzante. Quasi il 50 % delle donne detenute prestano attività lavorativa.

Struttura

La Casa Circondariale Montorio-Verona si trova in zona extraurbana, collegata alla città da una sola linea di autobus. La struttura è stata costruita nel corso degli anni ‘80 ed inaugurato nel 1994. L’istituto è stato recentemente ristrutturato e si presenta in buone condizioni generali. E’ composto da due blocchi detentivi separati, uno maschile (5 sezioni) e uno femminile (2 sezioni).

Spazi detentivi
Il blocco femminile, totalmente indipendente da quello maschile, è una struttura che si sviluppa su tre piani. La capienza regolamentare del reparto prevede un massimo di 36 ristrette, 34 unità previste per le due sezioni più 2 unità previste per la camera disabili che si trova al piano terra. Le sezioni femminili sono tutte per donne detenute in regime comune, mentre una cella è riservata alle donne in semilibertà. Le due sezioni non presentano nessuna differenza. Ognuna è dotata di 15 celle e in entrambe è previsto un regime a custodia aperta con apertura delle camere dalle ore 8.30 fino alle 21.00, senza nessuna chiusura intermedia. Rispetto al reparto maschile, gli spazi dedicati alle detenute appaiono relativamente più accoglienti anche se decisamente più ristretti.

Spazi comuni
Gli spazi comuni della sezione femminile sono costituiti da una palestra, una biblioteca e aree adibite alle attività lavorative e per la formazione. La sala colloqui è priva di luce e di aria naturale perché rivolta verso un corridoio interno.

Donne detenute

Su una capienza di 36 posti, al momento della visita erano attualmente presenti 43 donne detenute, con una percentuale di affollamento del 126,4 %. Delle 43 donne presenti, 23 erano di nazionalità italiana, 7 di nazionalità rumena e 13 di altre nazionalità. In virtù della totale omogeneità delle due sezioni non vi è nessuna differenziazione tra le ristrette per posizione giuridica o tipologia di reato, fatta eccezione per i casi espressamente previsti dalla legge, cercando di mantenere il più possibile un equilibrio tale da facilitare la convivenza e il trattamento. In ogni caso, 28 donne sono definitive, 9 in attesa di primo giudizio, 5 ricorrenti e 1 con posizione giuridica mista senza definitivo.

Personale

La Direttrice, incaricata solo in questo istituto, è la Dott.ssa Francesca Gioieni. Il numero di funzionari giuridico-pedagogici effettivi è pari a 4, a fronte dei 5 previsti in pianta organica. Le unità di Polizia penitenziaria presenti erano 317, a fronte delle 380 previste. Oltre al cappellano di culto cattolico, entrano in istituto ministri di culto per Cristiani Evangelici, Islamici e Testimoni di Geova. Oltre ad un mediatore culturale ministeriale, tramite un progetto chiamato RESTART sono erogate ulteriori 80 ore di mediazione. Inoltre, sono presenti 4 esperti ex art. 80 (3 criminologi; 1 psicologo) e 4 esperti per progetto dedicato ai reati di genere (da settembre 2022 per 77 ore mensili). Infine, fanno ingresso in istituto circa 15 volontari.

Salute

Il personale sanitario dell’istituto è costituito dal responsabile UOC, da un dirigente medico e da 8 medici di Continuità Assistenziale che effettuano le visite su richiesta delle pazienti e garantiscono la gestione delle urgenze. Sono inoltre presenti i seguenti specialisti: ginecologa, dermatologa, oculista, psichiatra (38 ore settimanali), odontoiatra e 3 psicologhe (per 58 ore settimanali). Vengono garantiti i LEA e le prestazioni di prevenzioni, diagnosi, cura e riabilitazione. Viene svolta attività di screening per le malattie oncologiche e le malattie infettive. Le dipendenze vengono gestite dall’equipe multidisciplinare costituita dal personale della UOC Salute in Carcere e del SerD. Al momento sono presenti 8 donne con diagnosi di tossicodipendenza. Le pazienti che presentano invece patologie psichiatriche gravi sono 11; 11 sono anche le donne che fanno uso di farmaci per disturbi psichici minori.

Eventi critici e sistema disciplinare

Nel 2022 in merito agli eventi critici e ai provvedimenti disciplinari nella sezione femminile sono stati registrati 9 infortuni accidentali; 2 casi di autolesionismo; 1 tentato suicidio; 5 atti di aggressione; 3 violazioni di norme penali; 8 isolamenti sanitari; 2 invii al pronto soccorso; 6 manifestazioni di protesta; 1 danneggiamento dei beni dell’Amministrazione; e 4 infrazioni disciplinari. Un mese dopo la visita, ad agosto 2022, una giovane donna di 27 anni con problemi di tossicodipendenza si è tolta la vita all’interno della sezione femminile. Secondo il Magistrato di sorveglianza che l’aveva seguita negli anni, il carcere non era un posto idoneo per una ragazza che necessitava di un importante sostegno psicologico.

Maternità

L’istituto non è dotato di strutture specifiche per donne detenute con prole al seguito, pertanto non sono presenti né spazi né servizi appositi per minori.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Per quanto riguarda le attività scolastiche, sono previsti 3 livelli: corso di alfabetizzazione, scuola media e liceo delle scienze umane che vedono coinvolte 10 donne detenute per tutti i livelli. Per quanto riguarda invece il lavoro, allo stato attuale, quasi il 50 % delle donne detenute (20 per la precisione) prestano attività lavorativa; 11 alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria e 9 per conto della cooperativa “Progetto Quid” dove svolgono lavori di sartoria. In merito alle attività lavorative si cerca di assicurare il più possibile una equa rotazione fra tutte le donne detenute, favorendo quelle con posizione giuridica definitiva, in modo da permettere a tutte di avere una disponibilità economica per gli acquisti personali. Inoltre, è in partenza il “laboratorio marmellate” che permetterà a 3 donne detenute di essere impiegate in questa attività lavorativa.

Attività ricreative, culturali e sportive

Le principali attività culturali presenti in istituto sono un laboratorio teatrale, un corso di intercultura, un corso di arte e creatività e un corso di giustizia riparativa che coinvolgono circa 25 donne ristrette. Nell’estate del 2022 risultavano attivi nella sezione femminile anche un corso di Yoga e uno di Pilates.

Contatti con l’esterno

Quasi tutta la popolazione detenuta presso il reparto femminile mantiene contatti con il mondo esterno mediante colloqui telefonici, colloqui visivi di persona o tramite videochiamate, considerando che molte donne in istituto hanno dei figli fuori dalla struttura. Inoltre, è presente 1 donna che effettua colloqui visivi con il marito detenuto presso il reparto maschile dell’istituto, mentre un’altra effettua colloqui videochiamate con il marito detenuto presso un altro istituto penitenziario. I colloqui si svolgono anche il sabato, ma non la domenica. La prenotazione avviene via internet.